Dall’Asinara l’appello: «Liberiamo l'isola dalle servitù statali»
Acciaro (Psd’az): «Un commissario “provvisorio” non avrà mai il tempo e la possibilità di fare quel lavoro sinergico tra tutte le istituzioni del territorio»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Liberiamo l’isola dell’Asinara dalle servitù statali: un commissario “provvisorio”, seppur capace e preparato in materia ambientale, non avrà mai tempo e la possibilità di fare quel lavoro sinergico tra tutte le istituzioni del territorio, per mettere in campo idee, progetti e programmi di respiro territoriale che, partendo dall’area “pre-parco”, interessino tutta l’area della Città Metropolitana del Nord Ovest della Sardegna».
A dirlo è il segretariato nazionale del Partito sardo d’Azione, Giancarlo Acciaro, che interviene sul caso della nomina di un commissario straordinario e sull’assenza di governance del Parco nazionale dell’Asinara.
Dal punto di vista politico va comunque detto che la nomina di un commissario, qualsiasi esso sia, non risolve il grave problema della mancanza, ormai da troppi anni, di una figura presidenziale che svolga quelle funzioni indicate dalla legge 394/91», aggiunge l’esponente sardista.
«Le ultime modifiche introdotte nella legge istitutiva dei parchi nazionali, danno un indirizzo ancor più politico e manageriale alle funzioni del presidente e del consigli direttivo. Non è a caso – prosegue - che tra i requisiti che deve avere l’indicato a ricoprire la carica di presidente, vi sono: la comprovata esperienza nelle istituzioni, nelle professioni, ovvero di indirizzo o di gestione in strutture pubbliche o private».
Acciaro, fu uno dei promotori insieme a qualche parlamentare sardo, sulla spinta della volontà popolare, soprattutto di Porto Torres, che riuscì ad inserire l’Isola dell’Asinara all’interno della nascente legge 394, utilizzando l’escamotage di accorparla al Parco del Gennargentu.
«La volontà di allora era appunto quella di salvaguardare un patrimonio naturalistico straordinario e unico - sottolinea -, ma anche quella di dare ristoro economico e sociale ad una comunità che, per “ragion di stato”, era stata costretta a rinunciare per decenni all’esatto 50% del proprio territorio». Dalla liberazione dell’isola dal carcere di massima sicurezza a oggi, sono trascorsi quasi 29 anni dalla nascita del Parco dell’Asinara.
«È giunto il momento, pertanto, di sfruttare questo ulteriore momento di transizione commissariale, nel mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti che hanno titolo e ruolo di pianificazione territoriale: Comune di Porto Torres, Citta Metropolitana, Ente Parco che, son l’indispensabile coinvolgimento della Comunità del Parco, si mettano in campo progettazioni e piani di sviluppo condivisi d’interesse comprensoriale».