Corazzata Roma, l'ultimo superstite: «Non dimenticherò mai la mia nave»
Il ricordo di quanto avvenne il 9 settembre 1943 quando l’ammiraglia della Regia Marina Italiana fu affondata dalle bombe dell’aviazione militare tedesca nel Golfo dell’AsinaraVideo di Mariangela Pala
«Ho una memoria che funziona molto bene. Posso dimenticarmi che cosa ho mangiato per colazione, ma non mi dimenticherò mai la mia nave». Queste le parole pronunciate lo scorso anno da Gustavo Bellazini, l’ultimo superstite della Corazzata Roma, morto all’età di 103 anni nel maggio scorso, frasi che ha voluto ricordare Antonello Urru, il consigliere nazionale per la Sardegna dell’Anmi-Associazione Nazionale Marinai d’Italia, in occasione della commemorazione di quella tragedia, avvenuta questa mattina a Porto Torres.
Il 9 settembre 1943, all’indomani dall’annuncio dell’armistizio che sancì la fine dell’alleanza tra l’Italia e la Germania nazista durante la seconda guerra mondiale, la Corazzata “Roma”, la nave ammiraglia della Regia Marina Italiana, fu affondata dalle bombe dell’aviazione militare tedesca nel Golfo dell’Asinara, a 16 miglia dalla costa.
Quel giorno persero la vita 1393 marinai insieme al comandante della nave, il capitano di vascello Adone Del Cima e al comandante delle Forze Navali da Battaglia della regia Marina, l'ammiraglio Carlo Bergamini. Sempre nello stesso giorno, nelle acque dell'arcipelago della Maddalena, vennero colpiti e affondati i cacciatorpedinieri Da Noli e Vivaldi causando 270 vittime. Dopo 82 anni, la memoria di quella tragica pagina della storia italiana è ancora viva e, anche quest’anno, l'amministrazione comunale di Porto Torres ha ricordato le vittime con una cerimonia solenne in Piazza Caduti 9 settembre 1943, davanti al monumento a loro dedicato nel Belvedere di Balai.
Dopo l'alzabandiera sulle note dell’Inno nazionale, davanti alle autorità civili, militari e religiose del territorio, le Associazioni dei combattenti, reduci e familiari e numerosi cittadini, il sindaco Massimo Mulas, accompagnato dagli agenti della Polizia Locale, ha deposto una corona d'alloro ai piedi del Monumento dei caduti. La cerimonia, coordinata dal cerimoniere Antonio Chessa, è poi proseguita con la lettura della Preghiera del marinaio da parte del sottotenente di vascello della Capitaneria di Porto di Porto Torres Davide Forleo.
Il sindaco Mulas ha infine chiuso la commemorazione rivolgendo un pensiero ai marinai caduti in quel tragico giorno e a tutte le vittime innocenti dei conflitti che ancora flagellano l'umanità. «Rendere viva questa memoria - ha detto il primo cittadino - significa per tutti noi, eredi di quelle generazioni, ricordare che ogni guerra porta solo sofferenza, atrocità e morte. I terribili eventi del passato dovrebbero insegnarci che è nostro dovere coltivare la pace tra i popoli e ripudiare i conflitti, così come sancisce l’articolo 11 della nostra Costituzione: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».
Nel corso della commemorazione ha preso la parola anche il consigliere nazionale per la Sardegna dell’Anmi (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) Antonello Urru che ha ringraziato l’amministrazione comunale per il sentito omaggio reso ogni anno ai caduti della Corazzata “Roma”. «ll nostro ricordo – ha detto - deve esser vivo nella mente e nel cuore. Chi è partito per l'ultima missione, non tornando in porto, rimane accanto a noi per sempre». Nel piazzale, tra i due monumenti dedicati, l'Amni apporrà due targhe esplicative per esprimere il significato di quella preziosa memoria.