Ogni secondo, in Italia, vengono consumati due metri quadri di suolo: colpa del crescente inquinamento, con importanti conseguenze sull’ecosistema. Ecco che a Sassari è stato sviluppato un progetto, Prin Rizobiorem, per utilizzare le biomasse vegetali per mettere in sicurezza le aree contaminate ed evitare la dispersione nell’aria, nei corpi idrici e negli stessi suoli.

Lo studio, coordinato da Massimo Fagnano, professore dell’Università Federico II di Napoli, e organizzato dal dipartimento di Agraria dell’ateneo sassarese, ha coinvolto studenti, dottorandi, ricercatori e professori. Nell’evento finale di domani, nella sede di Tramariglio del Parco scientifico e tecnologico di Porto Conte Ricerche, si ribadirà l’importanza della cooperazione tra ricerca e società civile per arrestare il degrado e la contaminazione dei suoli

I risultati di Rizobiorem, infatti, rappresentano un passo importante verso nuove strategie per il recupero dei siti contaminati: alla tavola rotonda sul proseguimento del progetto, oltre a docenti e ricercatori, prenderà parte anche il responsabile nazionale di Agritech Matteo Spagnuolo. 

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