La Procura di Milano ha ricevuto un dettagliato esposto sugli ultimi mesi di vita del boss del camorra Biagio Cava.

L'uomo stava scontando la pena (in regime di 41 bis) nel carcere di Bancali, a Sassari, dove è rimasto sino a poche settimane prima del decesso, avvenuto a causa di un tumore al cervello, il 29 novembre, all'ospedale Cardarelli di Napoli.

Sono stati avviati accertamenti che riguardano alcune circostanze, fatti accaduti tra la primavera del 2016 e l'inizio dell'estate di quest'anno, il periodo del trasferimento di Cava da Sassari al carcere di Opera a Milano.

È stato chiesto ai pm lombardi di verificare le ragioni della presunta mancata trasmissione della certificazione medica dal carcere di Bancali al giudice di sorveglianza di Sassari, nonostante le istanze della difesa di Cava.

I legali, a partire dal maggio del 2016, chiedevano che venisse verificato lo stato di salute del loro assistito.

Un'altra circostanza indicata nell'esposto è la nomina di un tutore (provvedimento del Tribunale civile di Sassari) per l'autorizzazione a un intervento chirurgico, effettuato sempre a Sassari, dallo stesso tutore, che risulta essere il neurochirurgo che materialmente ha eseguito l'operazione.

Infine, viene segnalato il trasferimento da Sassari a Milano, subito dopo l'intervento chirurgico.

Gli avvocati avevano chiesto la sospensione della pena, concessa soltanto quando le condizioni di Cava erano ormai disperate.
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