"Bisarcio Project", iniziata la campagna di scavo nel sito archeologico di Ozieri
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Partita l'edizione 2016 del "Bisarcio Project".
Sono iniziati in questi giorni e proseguiranno fino al 16 settembre i lavori della campagna di scavo 2016 nell'importante sito di Bisarcio.
Le indagini archeologiche si svolgeranno nell'area della canonica vescovile medievale, con la finalità di approfondire la conoscenza dei tempi e dei modi dell'impianto delle strutture vescovili sul colle di Bisarcio e delle sue connessioni con le fasi altomedievali.
Lo scavo del cimitero medievale di Bisarcio, che ha già restituito sepolture dalle caratteristiche particolari e rare, intende fare luce sulle condizioni di salute, le patologie, l'alimentazione e le attività lavorative della popolazione del vicino villaggio medievale.
Il progetto è nato grazie alla collaborazione tra l'università di Sassari e l'amministrazione comunale di Ozieri, che hanno appena firmato con il dipartimento di storia un protocollo d'intesa di collaborazione, con la soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le province di Sassari, Olbia, Tempio e Nuoro.
I lavori si svolgono in regime di concessione ministeriale di scavo, rilasciata da parte del Ministero per i beni culturali e ambientali e turismo (Mibact) al comune di Ozieri, dove il progetto è sostenuto dal sindaco dott. Leonardo Ladu, dall'Assessore alla cultura dott.ssa Giuseppina Sanna, dalla Dirigente dott.ssa Anna Maria Manca.
Direttore scientifico del progetto e dei lavori sul campo è il prof. Marco Milanese (Direttore del dipartimento di storia, scienze dell'uomo e della formazione e ordinario di archeologia medievale nell'Università di Sassari), mentre la dott.ssa Nadia Canu è il funzionario archeologo di zona della Soprintendenza.
"È previsto l'uso di tecnologie scientifiche applicate - spiega Marco Milanese - a partire dal laboratorio di Antropologia e di Paleopatologia, passando per le indagini chimiche, faunistiche e archeobotaniche, fino alle elaborazioni fotogrammetriche, termografiche, 3D da terra e con l'utilizzo di un drone di alta tecnologia".
Sarà attivo il laboratorio reperti e si svolgeranno seminari teorici di approfondimento.
I lavori sono organizzati con un esplicito taglio didattico e rientrano nel più ampio progetto della "Scuola Estiva di Archeologia Medievale" del dipartimento di storia, scienze dell'uomo e della formazione che quest'anno ha già visto impegnato il gruppo di ricerca nelle indagini a Mesumundu (Siligo).