Rifiuti e scarti spiaggiati, recuperati e riabilitati, quali materiali di pregio per la composizione artistica e architettonica, secondo la filosofia della riprogettazione del paesaggio antropogenico. La metodologia è quella introdotta dalla Scuola residenziale di architettura del paesaggio, approdata e conclusa nei giorni scorsi sull’isola dell’Asinara. 

Un confronto tra le comunità locali con i propri paesaggi alle varie latitudini, sposando la formula dell’utilizzo dei linguaggi artistici nel paesaggio per l’inclusione sociale, formula condivisa per l’occasione in primis con il Parco dell’Asinara, il comune dell’area vasta, la Regione Sardegna e l’Agenzia Forestas, e tutta una serie di preziosi partner con i quali si è sempre condivisa l’esperienza diffusa in questi anni.

Le attività, tutte estremamente inclusive, hanno visto la partecipazione anche di alcune categorie deboli, come i detenuti che collaborano con il Parco e un’associazione teatrale di sordi. L’attività è inoltre inserita all’interno del programma EU di Europa Creativa, Culture moves Europe, grazie al quale 5 artisti internazionali e cultural practitioners hanno arricchito il team di professionisti presenti sull’isola.

Con l’occasione, il gruppo di artisti, architetti, curatori e paesaggisti invitati, selezionati dalla commissione scientifica e il team curatoriale, sono intervenuti con progetti effimeri “site specific” di arte e paesaggio che sono stati inaugurati il 5 ottobre durante il simposio internazionale, e hanno permesso di delineare una visione sostenibile per il futuro dell’Isola e le sue comunità permanenti e temporanee, ovvero le componenti umane, offrendo diverse opportunità in termini di turismo culturale alternativo, nonché salvaguardia e conservazione dell’immenso patrimonio ambientale dell’Isola, così che l’Asinara possa risultare un campo di sperimentazione aperto, offrendo accoglienza alla sperimentazione nei campi più alti e nobili del pensiero umano, svolgendo un ruolo chiave nella ricerca di spunti e soluzioni plausibili per il futuro dell’isola dell’Asinara e più in generale del nostro pianeta.

Il programma è stato messo a punto grazie ad un lavoro di copianificazione da parte degli uffici del Parco dell’Asinara e dello staff dell’associazione LW-Circus, attraverso la cura di Anna Caterina Piras e del direttore del Parco, Vittorio Gazale, già coordinatori dei cataloghi presentati alla Biennale di Venezia e di Barcellona.

Sono intervenuti ospiti di grande rilievo come la direttrice della Biennale del Paesaggio di Barcellona, Marina Cervera, che ha ufficializzato l’evento dell’Asinara come anteprima della manifestazione Catalana, l’architetto Henri Bava caposcuola e coordinatore dell’Agence Ter di Parigi e Antonio Frausto direttore dell’Ecole des Beaux-Arts di Fontainebleau. Durante la giornata del 5 ottobre c’è stato anche un momento dedicato alla consegna di un’opera dell’artista di Trento, Sergio Dalprà che ha elaborato un modellino in scala della cappelletta austroungarica di La Reale che verrà esposta presso l’Osservatorio della memoria di Cala d’Oliva curato dall’ex ispettore della penitenziaria Gianmaria Deriu, oggi collaboratore del Parco Asinara.

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