Aree industriali: il Comune di Porto Torres in giudizio con il Consorzio
Eni Rewind ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che dava l’ok alla riacquisizione di 320 ettari di aree industrialiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Comune di Porto Torres interviene nel giudizio in appello per sostenere la legittimità degli atti adottati dal Consorzio industriale provinciale di Sassari sulla riacquisizione di 320 ettari di aree industriali, portate via ad Eni Rewind per decisione del giudice.
La società del gruppo Eni ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale per la Sardegna, emessa il 20 ottobre scorso che dava ragione al Consorzio, ritenendo che il procedimento di retrocessione avviato dall’ente consortile sia «infondato, iniquo, sleale e strumentale». Il Comune pur non essendo autore degli atti impugnati, dichiara di essere direttamente coinvolto «per gli effetti che tali atti producono, ovvero contribuire alla dialettica processuale ai fini della corretta assegnazione di importanti porzioni del proprio territorio da destinarsi ad attività produttive con ricadute sul proprio tessuto economico sociale».
L’Ente, infatti, è componente del Consorzio industriale di Sassari- Alghero - Porto Torres, pertanto i provvedimenti impugnati riguardano l'assegnazione e la destinazione produttiva di importanti zone produttive ricadenti nell'agglomerato industriale turritano. Tra gli obiettivi del Consorzio industriale che ha avviato la procedura di retrocessione ottendendo la ricquisizione di 320 ettari di aree improduttive, di proprietà di Eni, vi è la nascita di un Distretto di idrogeno verde.
Un progetto di sviluppo innovativo, realizzato dalla società Nuove Tecno Energie Idrogeno - multinazionale Italo-francese- e approvato dalla Regione Sardegna che prevede un investimento pari a 70 milioni di euro e la capacità di investirne fino a 200, primo nella graduatoria per la capacità di costruire una filiera produttiva e portare con sé una serie di attività industriali. Il Comune che difende la legittimità della procedura di retrocessione ha conferito mandato al legale Fabrizio Bionda, titolare dell’avvocatura interna, a rappresentare e difendere l’ente in giudizio.