Accordo raggiunto tra i pescatori e i diversi enti coinvolti per la gestione della pesca nell’area marina protetta dell’Asinara. L’obiettivo è regolare in maniera corretta l’attività di pesca, nel rispetto delle regole che tutelano il delicato ecosistema dell’isola.

Tra i primi risultati raggiunti vi sono la formalizzazione del tavolo tecnico, l’aggiornamento del disciplinare e, a seguito di richiesta da parte dei pescatori, l’avvio di un percorso di fattibilità per un possibile ampliamento dell’area marina protetta. È questo l’esito di un percorso raggiunto dopo un anno di confronti costanti che hanno riunito intorno ad un tavolo i rappresentanti del Parco nazionale dell’Asinara con il commissario Gian Carlo Muntoni e il direttore Vittorio Gazale, i sindaci di Porto Torres Massimo Mulas, di Stintino Rita Vallebella, il presidente del consiglio comunale Agostino Schiaffino e il sindaco di Castelsardo Antonio Capula. Hanno partecipato una importante delegazione dei pescatori, rappresentativi delle marinerie in particolare di Porto Torres e di Stintino, il Flag nord Sardegna con il presidente Benedetto Sechi, le Università di Cagliari e di Sassari con le docenti Maria Cristina Follesa e Donatella Carboni. Inoltre erano presenti gli organi di vigilanza con la Capitaneria di porto e il Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale.

Gli incontri sono finalizzati al coinvolgimento dei vari portatori di interesse pubblici e privati che, a vario titolo, hanno un ruolo attivo e specifiche competenze sul territorio di riferimento, al fine di giungere ad una proposta di gestione condivisa all’interno del percorso della Carta Euorpea Cets. Tra i temi maggiormente discussi il monitoraggio e la gestione dello sforzo di pesca attraverso un tavolo tecnico di cogestione, con il coinvolgimento diretto degli operatori che ogni giorno vivono il mare, e che ha permesso di lavorare sull’aggiornamento del disciplinare dell’Amp, sulla diversificazione della pesca con il pescaturismo e l’ittiturismo, la tracciabilità del prodotto e il marchio di qualità e, da parte dei pescatori, anche la volontà di ampliare il perimetro dell’area protetta. Il percorso partecipativo, che ha visto impegnati i diversi attori del territorio, è stato impostato in due momenti principali. Il primo finalizzato a costruire un metodo di lavoro comune, anche attraverso la definizione di regole condivise per una proficua e costruttiva discussione. Il secondo ad affrontare i problemi che caratterizzano la convivenza la tutela delle risorse ittiche e la sostenibilità economica degli operatori del settore. Il processo avviato è basato sull’ascolto attivo dei differenti interessi, spesso apparentemente contrastanti, che ha permesso, anche grazie alle differenti tecniche di progettazione partecipata utilizzate e coordinate dalla società Criteria, di costruire nuove prospettive di lavoro e soluzioni ai problemi che spesso caratterizzano la gestione sostenibile nelle aree protette. 

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