All’Asinara l’arte racconta il dolore in un’isola che è stata anche luogo di sofferenza. Il Cristo dei Rottami, l’opera realizzata negli anni ’70 dall’artista Aldo Caron, è il risultato di un lavoro nato dalla creatività dell’autore e dalla passione di un detenuto che assemblò le parti ricavate dai vecchi aratri.

I mezzi agricoli in disuso, simbolo degli strumenti all’epoca più utilizzati all’Asinara, furono recuperati dallo stesso artista. Ma soltanto con l’aiuto di uno dei detenuti, ex saldatore della Fiat, la nota azienda automobilistica di Torino, i pezzi dei rottami arrugginiti furono montati sotto la guida di Aldo Caron. Il Cristo dei Rottami verrà riposizionato all’interno della chiesa di Cala d’Oliva, un piccolo luogo di culto che nei prossimi giorni sarà oggetto di ristrutturazione.

Una chiesa che trasuda storia e identità di un passato che sull’isola ha conosciuto sofferenze e morte. Dai prigionieri austro-ungarici al periodo più duro del carcere. La chiesa è nota anche per il matrimonio del detenuto Raffaele Cutolo, esponente della camorra organizzata, che nel 1983 sposò Immacolata Jacone, un rito ricordato come avvenimento speciale, celebrato dallo storico cappellano del carcere dell’Asinara, don Giorgio Curreli.

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