Alghero sta diventando una città di vecchi, con poche nascite e una significativa contrazione della popolazione giovanile.

«Siamo notevolmente oltre la media nazionale sia in tema di calo delle nascite che di emigrazione verso territori che offrono opportunità lavorative. È in atto un profondo mutamento della società sarda in generale e di quella algherese in particolare. Abbiamo una struttura sociale caratterizzata dalla precarietà economica e dalla difficoltà di creare lavoro stabile», denunciano dal gruppo di Forza Italia Marco Tedde, Giovanna Caria, Antonello Peru, Nina Ansini e Lina Bardino. Gli azzurri ritengono sia arrivato il momento di riprendere in mano «il Piano strategico proposto a settembre del 2007 dalla Giunta Tedde e approvato con voto unanime dal Consiglio comunale, che delineava lo sviluppo della città lungo alcune direttrici di fondo, come la qualità urbana e ambientale, la ricerca, la conoscenza e la cultura, l'innovazione e la vocazione internazionale», ricordano i rappresentanti dell’opposizione.

«Piano strategico aggiornato nel 2016 dal centrosinistra, ma poi abbandonato a se stesso, privo di strumenti e idee per la sua attuazione. Da lì occorre ripartire con urgenza, aggiornandolo alle esigenze attuali, alle nuove criticità ma anche alle nuove opportunità», suggeriscono dal centrodestra. Investimenti che coinvolgano le periferie, collaborazioni con Università, Città metropolitana, associazioni, sindacati, imprese «per disegnare il nuovo orizzonte di Alghero».

Forza Italia è convinta che Alghero possa diventare una città viva e vitale almeno 10 mesi l’anno. «Costruiamo alternative per integrare la stagione balneare, sviluppare nuovi settori, nuovi turismi, valorizzando l'architettura, l’ambiente e le condizioni climatiche, l’eredità catalana, i musei e la cultura, l’archeologia e la nostra enogastronomia. Partiamo dalla realizzazione e promozione di quel grande evento identitario», rilanciano gli azzurri, «legato all’enogastronomia, che fu oggetto di proposta da parte del Consorzio Turistico, accolta favorevolmente dal centrodestra sardista civico cittadino. Un evento con cadenza annuale da fare nei mesi di spalla che diventi di richiamo a livello nazionale e internazionale».

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