La sospensione dell’attività chirurgica nell’ospedale Civile di Alghero mette in allarme la politica. Da destra a sinistra i consiglieri comunali sono in allarme. Alberto Bamonti, capogruppo dei Riformatori, invita gli algheresi a una mobilitazione generale il prossimo 13 marzo, alle 11.30, di fronte all’ospedale di via Don Minzoni. «È ormai palese che la struttura in sofferenza di dirigenti medici nelle varie specialità chirurgiche, non sia più in grado di garantire non solo le emergenze-urgenze chirurgiche interne, ma soprattutto la fondamentale attività di pronto soccorso, che sarebbe seriamente compromessa», scrive Bamonti. «Una struttura ospedaliera che non riesce a garantire più alcuna attività è destinata alla chiusura», avverte, appellandosi a tutti i cittadini per promuovere insieme una clamorosa manifestazione di protesta. «Inoltre in qualità di cittadino e come capogruppo dei Riformatori Sardi invito il direttore generale, dott. Sensi, affinché si adoperi immediatamente a risolvere questa situazione, che di fatto sta portando la città e il territorio a privarsi di un riferimento fondamentale per la salute pubblica», conclude Alberto Bamonti. 

«La sospensione dell’attività chirurgica, sia al Civile che al Marino, è un fatto gravissimo, sintomo di assenza di programmazione e di assoluto disinteresse per il nostro territorio. Ad Alghero dall’11 marzo non si opera più neanche per le urgenze. Inaccettabile. Si muovano l’assessore regionale della sanità ed il sindaco di Alghero». Così l’ex sindaco Mario Bruno, intervenuto sulla questione della carenza di medici chirurghi al terzo piano dell’ospedale Civile. Criticità che causerà, già sabato, la temporanea chiusura dell’attività operatoria. «Finora, al netto dei proclami, per la sanità algherese è stato un disastro. Altro che guardare al passato. In questi anni abbiamo assistito solo a propaganda», prosegue Bruno, ora consigliere comunale del gruppo Per Alghero. «Ma con la salute dei cittadini non si scherza. Che fine ha fatto il protocollo tra il presidente della Regione e il Rettore nell’Università? Eppure serve a garantire il primo livello. Obiettivo finora fallito. E il nuovo ospedale di Alghero? Non è una priorità per la Regione sardoleghista. Si passi ai fatti, perché credo la pazienza sia davvero finita». 

E non si discosta da queste posizioni anche il consigliere regionale e componente della Commissione sanità, Marco Tedde: «Piove sul bagnato. Per la seconda volta nel giro di un mese assistiamo al preavviso di sospensione dell’attività chirurgica del presidio di Alghero per l’assenza di medici. Circostanza che non consente di garantire l’attività di emergenza/urgenza e l’attività chirurgica sia in regime di urgenza che di elezione». Per Tedde le origini della crisi della sanità algherese e l’estrema penuria di medici arriverebbero da lontano. «Ma oggi è onere del direttore generale attivarsi per dirottare su chirurgia altre risorse mediche e programmare il rilancio di una sanità oggi in crisi». Tedde evidenzia poi ancora una volta che è indispensabile accendere potenti riflettori sulle tante carenze della sanità algherese e sottolinea che questa è «una situazione delicata sulla quale l’assessore deve prestare grande attenzione in termini di analisi e di indirizzi politici urgenti, e il direttore generale deve affrontare con provvedimenti gestionali immediati».

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