Le intima di smettere di stirare e lei lo colpisce con un pugno. Di questo era accusata una donna dell’est in relazione a una vicenda accaduta ad Alghero nel settembre di tre anni fa.

Secondo l’imputazione l’ex compagno della donna intorno a mezzanotte si era recato a casa, dove i due convivevano e, siccome la donna era alle prese con asse e ferro da stiro, le aveva detto di interrompere perché voleva dormire.

Da lì nasce una lite piuttosto accesa che, a sentire la presunta vittima, si sarebbe conclusa con un cazzotto rifilato dalla 43enne sullo zigomo dell’uomo e una successiva spinta del figlio di lei che avrebbe fatto cadere a terra il 63enne.

Cinque i giorni di prognosi per il presunto aggredito che però l’imputata ha negato di aver mai colpito. Dopo la denuncia dell’uomo l’avvio del processo conclusosi oggi con l’assoluzione, perché il fatto non sussiste, della donna difesa dall’avvocato Luca Accardo. A pronunciare la sentenza la giudice Antonietta Crobu, il pm era Antonio Pala, il legale di parte civile Massimiliano Manca di Mores.

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