Forza Italia sente ancora “vivo e vitale” il patto di maggioranza, ma vuole conoscere i motivi che hanno spinto il sindaco Mario Conoci a revocare le deleghe ai due assessori di riferimento. «Gli algheresi hanno diritto di sapere i motivi per cui il sindaco si è assunto la responsabilità di incrinare il patto di coalizione, revocando gli incarichi agli assessori espressi da Forza Italia che, peraltro, in questa consiliatura hanno dimostrato di essere due solidi e produttivi pilastri della Giunta», dice il capogruppo Nunzio Camerada.

«Il ricorso al Tar degli assessori, condiviso e sostenuto da F.I., è finalizzato ad ottenere dalla giurisdizione amministrativa quella motivazione che il sindaco non ha dato nell'ufficialità della revoca. Revoca immediatamente contestata dalle massime espressioni provinciali di F.I. proprio perché l'atto di revoca "è del tutto sprovvisto di motivazione" e perché è "incomprensibile e dannoso in quanto incide negativamente sulla funzionalità della Giunta in un momento difficile per la città"», prosegue Camerada deciso a fare chiarezza. «Vogliamo diradare la coltre di opacità che avvolge questa vicenda, alimentata da saprofiti della politica che per interessi di bottega cercano di indirizzare il sindaco verso percorsi dannosi per la città. Vogliamo conoscere le vere ragioni per cui il sindaco non ha consentito ai nostri assessori di studiare e approfondire il progetto da 150mila euro per l'Osservatorio turistico, pretendendone l'approvazione immediata. Progetto che a nostro avviso costituisce un inutile e costosissimo doppione di un analogo progetto dell'Università di Sassari commissionato dalla Regione, la cui approvazione avrebbe esposto gli assessori al rischio di rispondere in termini di responsabilità contabile. Per arrivare infine a conoscere le vere ragioni della reazione vanamente muscolare del sindaco al voto in Consiglio comunale di F.I., esclusivamente teso a dare gambe a progetti proposti dalla maggioranza e votati da tutto il Consiglio comunale», incalza il capogruppo azzurro, secondo cui il sindaco Conoci avrebbe agito in buona fede, «oggetto di indebite pressioni».


 

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