L'escalation bellica, l'attacco ai diritti democratici del DDL 1660, come le proteste e le iniziative solidali, il dimensionamento scolastico, il genocidio del popolo palestinese. Sono tanti i temi caldi sui quali si vuole tenere alta l'attenzione. Il 30 ottobre e il 3 novembre si terranno due importanti appuntamenti di mobilitazione a Sassari,.

Gli attivisti, impegnati da un anno ad organizzare eventi in solidarietà e supporto alla causa della liberazione della Palestina, hanno le idee chiare: «il popolo palestinese continua a subire un genocidio sistematico: bombe su case, ospedali e scuole» - spiega Fabrizo Cossu, presidente di Sa Domo de Totus - «Il mondo assiste in silenzio o, peggio, sostiene attivamente il terrorismo di Stato di Israele».

A creare i presupposti per un autunno caldissimo, oltre ai fragili equilibri geopolitici e all’«economia di guerra», anche il ddl 1660 che – secondo gli attivisti – costituisce un «serio attentato alle libertà democratiche e un oggettivo passaggio dalla democrazia formale allo stato di polizia». Anche il mondo della scuola si mobilita:«dobbiamo fare muro al ddl n. 1660 che minerebbe la libertà di espressione e di manifestazione ma anche denunciare il dimensionamento scolastico e il continuo smantellamento degli istituti che di fatto vanificano il diritto allo studio, specialmente in Sardegna – spiega Nicola Giua, dei Cobas Scuola Sardegna – e fare blocco contro qualsiasi guerra, le servitù militari, la “militarizzazione” delle scuole e batterci per la riconversione delle fabbriche di armi».

A sostegno della mobilitazione anche Osman Fatty, presidente della Gambia Society: «Mi sembra un paese dei balocchi. Qualcuno non vuole che scendiamo in piazza per manifestare, ma è nostro diritto farlo. Siamo senza pediatri, senza medici, senza sanità, e chi sta male deve pregare i santi in paradiso. Spendono miliardi per alimentare le guerre, mentre noi non abbiamo servizi essenziali. È inaccettabile, e per questo il 3 novembre saremo in piazza».

Il primo appuntamento è fissato per il 30 ottobre, alle 18, presso la sede sassarese di Cobas Scuola Sardegna, in Via Turritana 13, dove si terrà un'assemblea con gli interventi di: Osman Fatty (Gambia Society) – "Per la decolonizzazione dei popoli"; Anghelu Marras – "Rapporto Draghi, energia e guerra"; Dahood Jamal (Giovani Palestinesi) – "Fermare il genocidio. Liberare la Palestina"

Il secondo appuntamento è per il 3 novembre alle 17, con un corteo che partirà dall'Emiciclo Garibaldi, sempre a Sassari, per protestare contro «genocidio, economia di guerra e repressione del DDL 1660».

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