È la prima ambulanza presente nel territorio del Sassarese a dotarsi di un elettrocardiografo, che consentirà agli operatori di guadagnare minuti preziosi per la vita del paziente seguendo il percorso di assistenza più adeguato. Da domani, mercoledì 13 novembre, a bordo del mezzo di soccorso di emergenza di base dell’Avis comunale di Porto Torres sarà presente un sofisticato elettrocardiografo palmare che permetterà ai soccorritori di eseguire, nell’ambito di un intervento di emergenza-urgenza, un preciso tracciato elettrocardiografico.

I volontari, dopo l'attività di formazione curata da Areus, sono stati abilitati per l'uso dello strumento sul quale è possibile visualizzare il tracciato elettrocardiografico, che verrà poi trasmesso tramite rete mobile in 5g alla Centrale operativa di Sassari, che si occuperà di valutare i dati e, in base al caso, trasmetterlo ad una Utic – Unità di terapia intensiva cardiologica – per una diagnosi specialistica più approfondita. Soltanto la Centrale Operativa 118 preventivamente contattata dai Volontari potrà autorizzare l'esame ECG sul paziente.

L’elettrocardiografo di cui sarà dotato l’ambulanza dell’Avis servirà a identificare precocemente, anche quando non sono disponibili ambulanze medicalizzate, alterazioni elettrocardiografiche che possono essere indice di patologia miocardica acuta. Ma solo la Centrale operativa 118 preventivamente contattata dagli operatori potrà autorizzare l'esame Ecg sul paziente. La postazione dell’Avis di Porto Torres sarà la prima a essere dotata di questo strumento nel territorio sassarese e si aggiunge alle altre postazioni presenti nel territorio della Sardegna.

«Un progetto che ho preso a cuore sin dall'inizio», dichiara Walter Chiarabaglio, presidente dell’Avis turritana. «Ringrazio l'Azienda regionale per l'emergenza urgenza per aver reso operativo un progetto che consentirà alla nostra comunità di avere uno strumento diagnostico importante e fondamentale sulle nostre ambulanze». L'utilizzo di questi mezzi high tech non è un futuro lontano, giacché in Ares Lazio sono già state commissionate dieci ambulance AI, un mezzo di soccorso iperconnesso che, attraverso una piattaforma di telemedicina, diventa estensione del Pronto Soccorso. Grazie a un programma-dati può trasmettere da remoto i parametri e le informazioni al medico, che li impiega per guidare la diagnosi e il triage prima dell'arrivo del paziente in ospedale.

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