Da ieri il ritratto di Ninetta Bartoli, di Borutta, madre delle sindache d’Italia, campeggia nella Sala delle Donne inaugurata a Montecitorio dalla presidente della Camera Laura Boldrini. Con lei altre nove signore in tutto il Paese, tra queste la conterranea Margherita Sanna, 42 anni, che fu eletta a Orune e governò per tre consiliature, e poi le ventuno della Costituente, Nilde Iotti prima presidente della Camera e Tina Anselmi prima signora ministro. Le testimonianze di una buona partenza. Quanto ci si è perse per strada, dopo, è un’altra storia. Ma allora - ottenuto il diritto di voto nel ’45 e l’eleggibilità nel marzo del ’46 - mentre l’affluenza femminile alle prime consultazioni amministrative del Dopoguerra toccò il 90 per cento, furono 2 mila le candidate arrivate nei consigli comunali. C’era anche Luisa Meloni, 44 anni, eletta a Pozzomaggiore, Sassari. Due anni dopo, nel ’48, divenne sindaco, mandato riconfermato nel 1952. «Abbiamo fatto molta strada - ha ricordato ieri Laura Boldrini - ma è innegabile che molta ne resta da fare».

Oggi il servizio e le interviste su L’Unione Sarda.
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