«Non riusciamo a chiudere i turni, mi dicono, ormai quotidianamente, da molti reparti ospedalieri. Chiaramente le aziende sanitarie territoriali penano di più, ma anche a Cagliari e a Sassari la situazione è complicata», dice Susanna Montaldo, segretaria regionale di Anaao Assomed.

È estate per tutti, e anche i camici bianchi hanno diritto a un po’ di riposo, ma quando le assenze si sommano a deficit d’organico cronici, e in un periodo di vera e propria emergenza – quando la domanda di cure e assistenza aumenta, sia per la presenza dei turisti, sia per le temperature elevate che mettono a rischio soprattutto le fasce più fragili della popolazione – il sistema va in tilt. «Ci sono colleghi che stanno rinunciando a prendere le due settimane che gli spettano da contratto, chi non ha figli piccoli rimanda le vacanze all’autunno, oppure se le spezzetta, in ogni caso, chi lavora ha un carico di lavoro impressionante», sottolinea Montaldo.

È lungo l’elenco dei presìdi che soffrono e non riescono a far quadrare le vacanze dei dipendenti. Per fare alcuni esempi: l’ospedale di Ozieri; a Oristano Oncologia, Medicina interna, Radiologia e il Centro trasfusionale; a Carbonia il Pronto soccorso, Chirurgia e medicina; al Brotzu Radiologia (i turni si coprono con le prestazioni aggiuntive) e Urologia, dove – segnalano – in un anno sono stati persi ben 7 specialisti. Nell’Aou di Sassari: Neurochirurgia, Patologia medica, Medicina d’urgenza, Cardiochirurgia; ad Alghero Riabilitazione e Clinica pediatrica; a Lanusei diversi reparti sono chiusi – denuncia l’Anaao – poi, Pronto soccorso, radiologia, Oncologia, Dialisi, sono in grande difficoltà.

Con le ferie – avverte il sindacato – nelle prossime cinque settimane si stima un’ulteriore carenza di medici del 20% rispetto alla già difficile situazione attuale.

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