Si chiama “Sardegna Meridionalel’operazione che vede impegnati i carabinieri forestali nelle attività di presidio lungo la parte sud dell’Isola a salvaguardia dell’avifauna di passo.

A febbraio i controlli si sono svolti nelle aree montane e rurali della Sardegna meridionale, zona chiamata anche “Black Spot” in quanto punto caldo di presenza di bracconieri. In campo, per prevenire e contrastare il fenomeno del bracconaggio e tutelare la biodiversità, i militari del raggruppamento Cites, reparto operativo - Sezione Operativa Antibracconaggio Reati in Danno agli Animali (SOARDA) di Roma insieme al locale Nucleo Carabinieri CITES Cagliari.

Il territorio è stato setacciato senza sosta sulle tracce dei bracconieri e concentrando l’attenzione sulle aree che i volontari Lipu e Cabs avevano già segnalato.

A Domus de Maria è stata denunciato un uomo, ritenuto responsabile di uccisione di avifauna protetta con mezzi non consentiti in periodo di chiusura generale. Quando i militari gli hanno ordinato di fermarsi, si sarebbe dato alla fuga per essere identificato in seguito dai carabinieri forestali insieme al personale della locale stazione.

Sotto sequestro, complessivamente, 190 trappole per la cattura di avifauna protetta denominate “laccius e terra”, 4 reti da uccellagione, 13 lacci per la cattura di ungulati e diversi esemplari morti appartenenti a diverse specie di avifauna migratoria particolarmente protetta fra cui merli (Turdus merula), pettirossi (Erithacus rubecula) e tordi bottacci (Turdus philomelos).

I mezzi rinvenuti sono vietati dalla normativa di settore sia perché non selettivi, cioè colpiscono tutte le specie di avifauna comprese quelle sottoposte a un regime di maggiore tutela in quanto più minacciate, sia perché sono causa di atroci sofferenze per gli esemplari catturati.

(Unioneonline/s.s.)

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