Sardegna: buoni sanitari ai poveri contro la rinuncia alle cure
Misura sperimentale della Giunta regionale, per chi ha Isee sotto i 10mila euroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Buoni sanitari destinati alle persone in difficoltà economiche.
La misura è stata introdotta oggi dalla Giunta regionale sarda, su proposta dell’assessora Desirè Manca di concerto con l’assessore Bartolazzi.
Il provvedimento si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno della cosiddetta povertà sanitaria, che si traduce nella rinuncia alle cure legata sia ai tempi d’attesa troppo lunghi che agli elevati costi delle prestazioni.
In questa fase sperimentale la misura è destinata a persone appartenenti a nuclei familiari con Isee non superiore a 10mila euro.
«Questa misura – precisa la Regione – deve necessariamente essere contemperata con la disciplina delle esenzioni da reddito, previste a livello nazionale. I buoni sanitari, infatti, sono destinati a pazienti indigenti che, poiché i tempi d'attesa non sono coerenti con la tempistica prevista nella prescrizione del medico curante, si trovano nell'impossibilità di fruire della prestazione e, per lo stato di difficoltà in cui versano, non sono in grado di reperire la prestazione pagando il ticket o, nei casi più estremi, a pagamento».
Se l’utente riceve il rimborso della Asl, in sostanza, non può accedere ai buoni sanitari. E viceversa, nel caso in cui acceda ai buoni sanitari, non può godere del rimborso della Asl.
(Unioneonline)