La Finanziaria può aspettare. «Se dovessi chiedere a qualsiasi sardo se gli interessa di più che prolunghiamo l’esercizio provvisorio di due mesi o che rimettiamo mano alla sanità, la risposta sia scontata». Lo dichiara la presidente della Regione Alessandra Todde a margine di un incontro con il personale dell’amministrazione. Insomma, prima di tutto il Consiglio regionale deve esaminare un testo di riordino del sistema sanitario regionale.

Si parte da quello approvato dalla Giunta settimane fa e giudicato insufficiente da tutte le forze di maggioranza. Ciò che di nuovo la Giunta ha da proporre, sarà aggiunto attraverso un maxi emendamento, probabilmente direttamente in commissione. «Il percorso deve essere condiviso, ma lavoriamo per accelerare il più possibile», ha spiegato la governatrice. Cosa conterrà il maxi emendamento? «Noi abbiamo le idee chiarissime, che possono essere riassunte in quattro punti fondamentali». Prima di tutto, «dobbiamo dare una missione agli ospedali. Che non possono fare tutto ma si devono specializzare per eccellenze». In secondo luogo, «dobbiamo affrontare di petto contesti trascurati per molto tempo: prevenzione, salute mentale e riabilitazione. Temi che vedono protocolli diversi in ciascuna Asl e prese in carico discrezionali. Questo deve finire». Terzo, «va trasformato il mondo dell’emergenza urgenza». Ultimo punto: «Dobbiamo reinvestire sui nostri bambini. Abbiamo un contesto di eccellenza che è il Microcitemico, se dimostriamo di poterci prendere cura dei bambini diamo dignità a un intero settore fatto di professionisti».

Da notare che Todde parla di «riforma funzionale». Ma in campagna elettorale ha sempre detto di non voler portare una riforma.
La presidente ha annunciato che chiederà un atto di responsabilità alla sua maggioranza: «Abbiamo una Finanziaria e un Piano di sviluppo regionale da presentare, ma prima di tutto dobbiamo affrontare i temi legati alla sanità». Se questa accelerata andrà in porto, vorrà dire che hanno avuto effetto le sollecitazioni del Pd, partito maggiore della coalizione, emerse in occasione della direzione di due settimane fa. In quell’occasione anche il Pd ha illustrato una proposta per voce della presidente della sesta commissione Carla Fundoni. Tra questa e quella della governatrice c’è qualche punto in comune. In entrambi i casi si parla della necessità di assegnare una mission diversa a tutti gli ospedali, «perché non tutti possono fare tutto», della necessità di intervenire sulla riabilitazione e sulla sanità territoriale.

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