IL CASO PSD'AZ Su quest'ultima poltrona si è sfiorata la rottura, in maggioranza. Il Psd'Az, cui spettava Nuoro, puntava su Mariano Meloni, direttore amministrativo dell'Asl dell'Ogliastra, molto vicino a Paolo Maninchedda. Ma il leader dell'Udc (nonché assessore all'Ambiente) Giorgio Oppi ha preteso il rispetto della regola per cui non si sarebbe scelto nessun dirigente già nominato dalla Giunta Soru, come appunto Meloni. Il clima tra l'Udc e il Psd'Az - col capogruppo Giacomo Sanna intervenuto a difendere le scelte dei Quattro Mori - si è fatto rovente. E ha dovuto mediare Cappellacci. Alla fine i sardisti hanno ripiegato su Antonio Succu, primario di Ginecologia al San Francesco, anche lui gradito a Maninchedda. Mariano Meloni potrebbe tornare in ballo come manager quando si chiuderà il commissariamento.

GLI ALTRI NOMI Confermatissimo all'Asl di Cagliari l'ex assessore regionale Emilio Simeone, indicato dall'Udc così come (per Olbia) Giovanni Antonio Fadda, già direttore amministrativo a Sassari. In quota Riformatori i commissari di Carbonia, Maurizio Calamida, e dell'azienda mista di Cagliari, Ennio Filigheddu. Tutte le altre Asl sono del Pdl: a Sassari va Paolo Manca, chirurgo ed ex deputato, a Oristano Gianni Panichi, dirigente del servizio veterinario. A Sanluri Giuseppe Ottaviani, medico, consulente proprio per l'Asl del Medio Campidano. A Lanusei Francesco Pintus, di Santulussurgiu ma con moglie di Arzana, già al fianco di Bertolaso nei lavori per il G8. Scelto dal Pdl anche il nome per l'azienda mista di Sassari, Giovanni Cavalieri, presidente del Confidi Sardegna. La Giunta ha anche dato le direttive per la creazione di una sola macroarea e quattro nuove aziende ospedaliere a Olbia, Nuoro, Oristano e Carbonia. Al Brotzu sarà accorpato l'ospedale Microcitemico di Cagliari (l'Oncologico per ora no).

REAZIONI «Nomine senza futuro, con la prospettiva di una sospensiva del Tar, perché illegittime», protesta Silvio Lai, candidato alla segreteria del Pd. Chicco Porcu (Pd) esprime «solidarietà all'assessore Liori» per «le pressioni dei partiti». «Il Cencelli torna a sorridere, anzi, a sghignazzare», commenta il capogruppo Idv Adriano Salis. «Sulla sanità - avverte il leader Cgil Enzo Costa - non accetteremo imposizioni dettate da interessi che non hanno niente a che fare con quelli dei cittadini». Proteste anche nel Pdl: «Non discuto i nomi ma il metodo», dice Silvestro Ladu, «l'assoluta assenza di criteri politici condivisibili. Il Pdl nuorese è ancora sacrificato ad altre esigenze: questa classe dirigente pensa che la Sardegna finisca a Sanluri, cosa che influirà sulle prossime elezioni». Getta acqua sul fuoco il capogruppo Mario Diana: «Sono persone degnissime, che daranno gambe alla riforma. Avremo occasioni per rimediare eventuali insoddisfazioni». Giorgio Locci motiva la rimozione dei manager attuali con la necessità di «porre rimedio ai gravi danni del centrosinistra». Oppi ribadisce: «Sono state scelte persone competenti, e comunque i commissariamenti hanno valenza provvisoria. Non tutti saranno confermati manager». Nessun commento dall'assessore alla Sanità Antonello Liori, che forse preferiva una decisione più meditata.«So che ci sono alcune voci ipocrite del centrosinistra - replica a tutti Cappellacci - e qualche altro malcontento, ma questo è il primo passo di una riforma importante: io sono concentrato su questa, non sulle poltrone. Per altro - prosegue il governatore - tutti i profili sono stati vagliati e condivisi da me: credo che il risultato sia eccellente».

GIUSEPPE MELONI
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