La Sardegna spende tanto per la sanità, ma con pessimi risultati.

Emerge dai dati pubblicati dal Sole24ore secondo cui, spiegano le Acli Salute, la Regione è al quarto posto in Italia per spesa pro capite in sanità ma è allo stesso tempo terzultima per garanzia dei livelli essenziali di assistenza erogati.

«È chiara la forte discrasia tra i due dati e la totale incoerenza e inefficacia della spesa impostata dalla Giunta regionale sarda», attacca Salvatore Sanna, vice-Presidente delle Acli della Sardegna.

Sull’abbattimento delle liste d’attesa per le visite specialistiche ancora non ci sono effetti reali», evidenzia Sanna, ricordando che l’Isola «sta utilizzando risorse già disponibili che devono essere spese entro dicembre 2024. Nonostante le dichiarazioni dell’assessore Doria nessun euro disponibile è arrivato oggi ai pazienti o agli erogatori convenzionati, e i risultati nel sistema pubblico sono inferiori al periodo pre-Covid».

«Sfiducia» per la situazione attuale e «attesa di un cambiamento ormai solo annunciato e lontano da arrivare». Questo, continua Sanna, è il clima che si respira tra gli operatori. «Gli anziani che si rivolgono ai nostri sportelli – spiega – continuano a non ricevere risposte dal Cup e dalle strutture pubbliche».

Permangono inoltre diseguaglianze tra i territori, «con un Nord Sardegna trattato da serie minore rispetto al resto dell’Isola», mentre «sempre più spesso viene chiesto ai pazienti di effettuare viaggi della speranza anche solo per una risonanza oppure li si costringe a pagare, anche nel pubblico, cifre spropositate per prestazioni intramoenia».

(Unioneonline/L)

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