02 febbraio 2011 alle 09:33aggiornato il 02 febbraio 2011 alle 09:33
S. Nicolò Gerrei, uccide lo zio a fucilateIn tre scampano alla furia dell'assassino
Poteva essere una strage. E’ riuscito ad ammazzare solo l’anziano zio fracassandogli il capo con due fucilate a bruciapelo. Il corpo di Peppino Cardu, 76 anni, pensionato, calzolaio, è rimasto sull’asfalto della via Regina Elena in una pozza di sangue.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una sorella della vittima, il cugino e la moglie, sono riusciti a sfuggire all’ira omicida del killer che aveva invaso la loro abitazione sparando all’impazzata. Un figlio dei due coniugi era in quel momento al lavoro. La carneficina non c’è stata per un puro miracolo. Fuggendo in strada, il killer, in preda a pura follia, ha sparato all’impazzata sforacchiando la porta d’ingresso e le finestre in alluminio e la Fiat Bravo del cugino parcheggiata in strada. Il tutto sotto gli occhi terrorizzati di alcuni avventori di un vicino bar e di qualche passante della centralissima via Umberto che hanno vissuto in diretta i momenti di follia dell’assassino. In strada, decine di pallini. L’assassino, Nicolino Arba, 57 anni, bidello all’Isituto comprensivo di Silius, è stato bloccato nella via Umberto da tre eroici carabinieri che hanno rischiato davvero la pelle. Il maresciallo Francesco Saba e gli appuntati Donero Del Prete e Franco Nieddu, erano in servizio nell’abitato, quando hanno sentito gli spari: hanno imbracciato i mitra, hanno raggiunto l’uomo che impugnava ancora il fucile, lo hanno disarmato e arrestato. Un autentico blitz nel cuore del centro storico di San Nicolò Gerrei. Erano da poco trascorse le otto del mattino. Il cielo, gonfio di pioggia. Attorno, solo gente sotto choc. Tutti sapevano dei dissidi fra l’assassino, la vittima e i cugini. Nessuno avrebbe mai ipotizzato una tragedia di queste dimensioni. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Alessandro Pili, è stata svolta dal capitano Davide Colajanni, comandante della Compagnia dei carabinieri di Dolianova. Con l’ufficiale, i militari della stazione di San Nicolò Gerrei. Sul posto anche il medico legale, professor Roberto Demontis che oggi effettuerà la perizia necroscopica sulla salma. Ma è già tutto chiaro: Peppino Cardu, è stato ucciso da due fucilate.
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