Il caos a Terralba per la scelta del medico di base sta scatenando accese polemiche. Le file anche di 12 ore davanti al poliambulatorio, sono impresse nella mente di tutti. Il sindaco Sandro Pili parla di «situazione assurda, con una organizzazione e una gestione inadeguata».

Il giorno dopo a far discutere è il paradosso che si è verificato lunedì quando i 500 posti disponibili dalla dottoressa terralbese sono spariti in un attimo. La Asl nei giorni scorsi aveva comunicato che la scelta del medico poteva essere effettuata sia online che allo sportello, senza specificare altro. «Poi si è scoperto che su internet si poteva effettuare solo il cambio e in tanti ne hanno usufruito per spostarsi da un ambulatorio a un altro», sottolinea il sindaco. Ovvio che i clic online hanno battuto sul tempo chi era in fila da ore e ancora oggi si ritrova senza assistenza.

L’azienda sanitaria soltanto nella tarda serata di martedì ha chiarito che «la scelta sul portale regionale non poteva essere effettuata dai pazienti privi di medico di famiglia. Per la prima assegnazione è necessario presentare documenti allo sportello». Inevitabili le code visto che «nell’ambito territoriale 3.1 (Arborea, Marrubiu, Arcidano, Terralba e Uras) oltre 7mila cittadini non hanno medico e lunedì i nuovi posti disponibili erano 500 – si legge – La Asl ha cercato di gestire al meglio la situazione». Infine l’azienda fa sapere che «la norma non prevede si possano stabilire priorità nella scelta del medico perché in una condizione di normalità tutti i cittadini, fragili e non, dovrebbero avere il medico di base». Qui di normale non c’è più nulla, la sanità è in emergenza.

E intanto è polemica aperta fra il consigliere regionale di FdI Emanuele Cera che sul caso ha presentato un’interrogazione alla presidente Todde e all’assessore Baratolazzi. Cera chiede chiarimenti ma accusa anche i comitati di essere rimasti in silenzio.

Puntuale la replica del Coordinamento dei comitati sulla salute che ricordano il loro costante impegno. «Quanto accaduto nel Distretto sanitario di Terralba è sicuramente inaccettabile, ma non certo per le ragioni esposte da Cera», scrive il Comitato. Il problema, secondo i rappresentanti del Comitato, riguarda l’intero Distretto di Terralba, Marrubiu, Arborea, Uras e San Nicolò d’Arcidano: è qui che si concentra il maggior numero di cittadini privi di medico di base, una condizione che viene segnalata da tempo con iniziative pubbliche e richieste di intervento. «In questi anni», proseguono, «abbiamo cercato un dialogo costante con la Direzione Generale, che ha accolto alcune delle nostre proposte, come il potenziamento degli ASCOT, grazie anche alla disponibilità di medici in pensione».

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