Rocco Varacalli è evaso dai domiciliariRicerche a tappeto nel Cagliaritano
Arrestato nell'Isola per associazione per delinquere, furti, rapine violenza su minore e traffico di droga, era stato quasi subito trasferito in una località protetta del Nord Italia agli arresti domiciliari. Ma da qualche giorno il pentito della 'ndrangheta ha fatto perdere le sue tracce.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Da una decina di giorni Rocco Varacalli - il pentito di 'ndrangheta che con le sue dichiarazioni ha consentito alla Procura di Torino di arrestare 150 uomini d'onore e sgominare le 'ndrine piemontesi - è uscito di casa e ha fatto perdere le sue tracce.
Adesso è ufficialmente latitante e polizia e carabinieri lo cercano dappertutto. Anche nel Cagliaritano, dove ha vissuto per cinque anni - dal 2007 a pochi mesi fa - e dove tuttora abitano il figlioletto avuto dalla sua ex convivente Lucia Angioni e una delle figlie nate dal primo matrimonio a cui è legatissimo.
L'allarme sull'evasione di Varacalli è stato diramato dal Viminale alle Questure e ai comandi dei carabinieri di tutta Italia. Allarme che è rimbalzato con forza anche nell'Isola: Varacalli infatti è indagato dalla Procura di Cagliari anche per l'omicidio di Alberto Corona, il pastorello di Donori che lavorava per lui e che fu ucciso il 24 febbraio del 2009 con un colpo di pistola in bocca all'interno di un ovile di Serdiana. In questo caso a metterlo nei guai era stata l'ex convivente Lucia Angioni che nel luglio dello scorso anno durante il processo a Francesco Baldussu e al padre Raffaele aveva rivelato che Varacalli, ubriaco e furioso, era uscito di casa armato di una pistola proprio poche ore prima che venisse ammazzato Corona.
Da quel momento i guai per Varacalli si sono moltiplicati. Il 21 gennaio di quest'anno l'arresto a Settimo San Pietro per il furto di 140 metri di rame che gli è poi costato una condanna a 3 anni e 4 mesi. Il 25 febbraio il fermo disposto dal Gip nell'ambito dell'inchiesta condotta dai carabinieri di Dolianova sulla banda criminale attiva in mezzo Campidano di cui, secondo la Procura di Cagliari, il pentito era il leader indiscusso (la gang faceva furti e rapine, aveva a disposizione molte armi e progettava persino attentati contro i militari). A luglio, infine, la nuova misura (arresti domiciliari) per aver trasportato 4 chili di marijuana da Torino alla Sardegna. Varacalli inoltre ha già alle spalle una condanna a 20 anni in appello per un omicidio commesso in Piemonte quando era ancora affiliato alla 'ndrangheta.