In Sardegna è tempo di novità per l'Azienda Regionale per l'Emergenza urgenza, pronta ad affrontare una nuova sfida: rimettere mano alla vecchia rete di soccorso ferma da 26 anni. Si tratta di una revisione storica che per la prima volta doterà l’Isola di un nuovo sistema del soccorso extra ospedaliero, con 20 mezzi aggiuntivi, 15 dei quali con infermiere a bordo.

Con l’ok della Regione l’Areus si prepara a scendere in campo forte del nuovo piano, frutto di uno studio approfondito sui dati di attività, messi a confronto con i tempi di percorrenza su strada, i tempi di volo del servizio di elisoccorso dalle tre basi di Elmas, Alghero e Olbia e la popolazione di riferimento. L’obiettivo è quello di garantire la copertura ottimale e l'adeguata funzionalità dei percorsi clinico assistenziali in un territorio vasto e complesso come quello sardo. 

Attualmente la rete di emergenza–urgenza è garantita, oltre che con le 196 postazioni di base dislocate in tutta la Sardegna in regime di convenzione, anche attraverso una gestione diretta con personale e mezzi propri: 24 ambulanze medicalizzate, un'automedica su Cagliari e 3 ambulanze infermieristiche a Macomer, Tortolì e Decimomannu. Completano il servizio 3 elicotteri, ubicati negli aeroporti di Cagliari-Elmas, Alghero-Fertilia e Olbia, quest'ultimo operativo sulle 24 ore.

Ma presto saranno disponibili nuovi fondi, 7 milioni e 400mila euro, che consentiranno una profonda riorganizzazione della rete territoriale con una maggiore disponibilità di mezzi di soccorso avanzati Areus su tutto il territorio regionale e un incremento della presenza del Terzo Settore – sia in termini di nuove sedi, che in termini di copertura orari – indispensabile sia dove le attuali richieste della popolazione eccedono la disponibilità dei mezzi di base ma anche nelle aree più distanti da principali centri abitati. Infine, si prevede il convenzionamento di 4 mezzi equipaggiati 4x4 per una maggiore efficacia del soccorso in caso di emergenza in zone difficili da raggiungere.

Uno step importante sarà l’arrivo di 20 mezzi aggiuntivi per la rete di soccorso avanzata, 15 dei quali prevedono postazioni con infermiere a bordo “India”, e la trasformazione di 4 postazioni di base in mezzi “India”, con la messa a disposizione di infermieri dipendenti di Areus, per le turnazioni a bordo di ambulanze. Si potrà dare corso quindi al progetto "India", così è chiamata l'ambulanza con infermiere a bordo, già avviate da tempo, in via sperimentale, a Macomer, Tortolì, Decimo-Uta e, recentemente, a Sassari.

Un'evoluzione del sistema di soccorso che vedrà sfide e opportunità soprattutto per la figura dell'infermiere. Attorno a questa professionalità Areus ha promosso un convegno con tavola rotonda per venerdì 23 febbraio a Nuoro. All'evento parteciperanno medici ed infermieri che lavorano nelle centrali operative 118 e sui mezzi di soccorso avanzato in Sardegna i quali avranno l'opportunità di confrontarsi con le buone pratiche portate avanti in altre regioni come Lazio, Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia. Un momento formativo importante  per valorizzare il professionista infermiere sui mezzi di soccorso avanzato per garantire una risposta capillare e tempestiva a territori oggi in sofferenza. 

(Unioneonline/v.f.)

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