"Il risultato finora raggiunto nella raccolta differenziata (rispetto al 2019, la percentuale è aumentata dal 72,9% al 74,22%) ci ha convinto che entro il 2022 si possa conseguire l'ambizioso obiettivo dell'80%. Perciò, abbiamo deciso di attivare su scala regionale il metodo della 'tariffazione puntuale', cioè la tariffa basata sui rifiuti effettivamente conferiti, che consentirà un incremento della percentuale di raccolta differenziata, una minor produzione di rifiuti urbani e un minor conferimento in discarica, oltre all'introduzione di criteri equi nel calcolo delle tariffe a carico dei cittadini".

Così l’assessore regionale alla Difesa dell'Ambiente, Gianni Lampis, illustrando le linee guida per la “tariffa puntuale” nell'ambito del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Sardegna.

"Il sistema di 'tariffazione puntuale' non è ancora sviluppato nel territorio regionale, perciò era necessario adottare strumenti di incentivazione per favorirne la diffusione, secondo le azioni previste nel 'Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani' che prevede l'adozione di strumenti economici incentrati sul principio 'chi inquina paga'”, ha aggiunto l'assessore Lampis.

CORRETTA GESTIONE – “L'esperienza maturata con il meccanismo di premialità/penalità per la raccolta differenziata ha dimostrato come si possa favorire una corretta gestione dei rifiuti. L'attivazione della 'tariffazione puntuale' è stata individuata come azione per lo sviluppo, a livello locale, di sistemi di gestione indirizzati non solo alla minimizzazione della produzione complessiva dei rifiuti urbani, ma anche all'innalzamento delle percentuali di separazione delle frazioni recuperabili e riciclabili e alla minimizzazione della frazione da avviare allo smaltimento. La 'tariffa puntuale' è anche uno strumento di responsabilizzazione all'attenta gestione dei rifiuti, coinvolgendo anche economicamente tutte le componenti (ente locale, soggetto gestore e utenze), e diventa un elemento di equità nell'attribuzione dei costi del servizio ai cittadini".

PREMIALITÀ – Con lo strumento della premialità/penalità, in Sardegna si è passati da una raccolta differenziata del 2,8% nel 2002 al 74,22% nel 2020. Attualmente, 366 comuni su 377 (il 97%) hanno superato l'obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata, per una popolazione pari a circa il 90% del totale. Mentre 44 comuni hanno già superato l'80%.

L’ESPERIENZA DI CAGLIARI – "Il Comune di Cagliari è stato il primo, nel 2021, ad attivare questo tipo di tariffazione per le utenze domestiche, novità che contribuirà verosimilmente al miglioramento delle prestazioni ambientali nel territorio comunale e conseguentemente dell'intero territorio regionale”, la precisazione dell’Assessore. “Anche Quartu Sant'Elena e Nuoro si stanno organizzando. Ovviamente, la Regione ha concesso un periodo per consentire alle Amministrazioni di organizzare e adeguare il servizio, prevedendolo a regime dal 2023”.

Studiato anche un aggiornamento del “meccanismo premialità/penalità, che ne condizioni l'applicazione all'adozione della 'tariffa puntuale' a livello locale, senza penalizzare le Amministrazioni che ottengono significative percentuali di raccolta differenziata senza adottare questa tariffazione".

MINORI COSTI – "I cittadini e le imprese chiedono di premiare gli sforzi che hanno consentito alla Sardegna di confermarsi come seconda regione italiana per raccolta differenziata. Un sistema di 'tariffazione puntuale', quindi un minor conferimento di secco, consentirà ai Comuni di avere minori costi e ai cittadini di risparmiare fino al 20% dell'attuale tariffa. Da non trascurare che, conferendo in discarica meno secco possibile, ci sarà anche un indubbio vantaggio ambientale", la conclusione.

(Unioneonline/v.l.)

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