Regione, la maggioranza senza paceVargiu: cambio di passo o si chiude
Resta alta la tensione fra i partiti che compongono la maggioranza alla guida della Regione. I Riformatori ribadiscono: "Cambio di passo o percorso al capolinea".Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Siamo arrivati ai due anni e mezzo della legislatura. Questa maggioranza, che si era presentata ai sardi suscitando grandi speranze, sembra irrimediabilmente impantanata nella gestione delle emergenze quotidiane e nel piccolo cabotaggio, che amplificano le lacerazioni interne e allontanano la possibilità di dare risposte importanti ai veri problemi della Sardegna". Lo sostiene il capogruppo dei Riformatori in Consiglio regionale, Pierpaolo Vargiu, che chiede "un cambio di passo, di metodo e di sostanza della maggioranza".
"Ci siamo presentati con la volontà di riformare la sanità che accumula 300 milioni di euro di disavanzo annuo senza dare risposte assistenziali di qualità - afferma Vargiu - abbiamo garantito che avremmo adeguato il Piano paesaggistico alle esigenze di sviluppo della Sardegna, abbiamo promesso che avremmo ridotto il numero dei consiglieri regionali, eliminato le Province che non servono, ridotto i costi della politica. Ci siamo impegnati a garantire una pubblica amministrazione efficiente, che non fosse nemica dei cittadini, abbiamo preso l'impegno di offrire ai sardi una continuità territoriale vera, senza elemosine dallo Stato. Abbiamo scommesso sulla possibilità di far crescere il nostro Pil puntando su innovazione, tecnologia e turismo, superando le contraddizioni dell'industria pesante. Dopo due anni e mezzo, questa maggioranza può presentarsi a testa alta dai sardi affermando di aver mantenuto i propri impegni, di aver almeno parzialmente vinto le proprie scommesse? Noi Riformatori non ne siamo convinti - prosegue Vargiu - e siamo certi che il dramma sociale ed economico che oggi vive la Sardegna sia uno schiaffo quotidiano alla classe politica sarda. I sardi non potrebbero che condannare senza attenuanti una classe dirigente ripiegata su se stessa e sui propri privilegi, incapace di affrontare con la schiena dritta e con un progetto chiaro e comprensibile questo momento di emergenza".
"E' per questo che per noi Riformatori non è più tempo di schermaglie interne al Palazzo. Dobbiamo spiegare ai sardi con chiarezza qual è il nostro progetto per uscire dal tunnel. E se malauguratamente scoprissimo di non avere più un progetto condiviso - conclude Vargiu - per noi Riformatori il percorso è al capolinea".