Se la fusione tra gli aeroporti di Olbia e Alghero dovesse arrivare al traguardo, la Regione perderebbe il diritto di poter convocare in autonomia un'assemblea dei soci per discutere gli argomenti di suo interesse. In pratica verrebbe meno uno dei suoi poteri più importanti di indirizzo e controllo della Sogeaal.

È questo il motivo principale dell'impugnazione delle delibere di fusione, notificato ieri dal pool di avvocati incaricato dalla Giunta, ma nella battaglia giudiziaria appena iniziata c'è anche un altro fronte, non meno importante: come sta succedendo in questi giorni per la contestata privatizzazione dello scalo di Cagliari, anche le nozze tra Geasar e Sogeaal non sono state precedute da un bando pubblico. E questa, secondo i legali, è una violazione delle norme che regolano l'affidamento delle concessioni di gestione aeroportuale. Insomma: per le due società ci sarebbe il rischio di veder revocata la propria concessione, il "core business" dell'attività, che rappresenta il valore più grande per le aziende. D'altronde sull'integrazione degli scali del Nord Sardegna si è già espressa chiaramente – a sfavore – l'Enac, che in questo campo ha poteri pressoché assoluti.

Michele Ruffi

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