Pugni, calci, poi la spinta che lo ha fatto ruzzolare giù dall'autobus in sosta al capolinea. L'autista del Ctm ha una spalla fratturata, i carabinieri della Compagnia stanno tentando di identificare i tre aggressori. Federico Farris, cinquantenne quartese, è stato aggredito mercoledì di primo mattino a Terra Mala, al capolinea dell'1Q sul litorale. Secondo il conducente, è stato un tentativo di rapina da parte di tre stranieri - forse slavi, in grado comunque di esprimersi in italiano -, che hanno cercato di impossessarsi del suo giubbotto e di un telefono cellulare. Non ci sono riusciti.

LE VIOLENZE Farris ha reagito, ma i tre l'hanno sopraffatto con calci e pugni, prima di scaraventarlo fuori dal mezzo pubblico. Il conducente ha chiamato i soccorsi ed stato trasportato all'ospedale “Santissima Trinità” di Cagliari. Oltre che la frattura, i medici gli hanno riscontrato contusioni ed escoriazioni che lo costringeranno al riposo forzato per un mese. Ieri Farris ha formalizzato la querela ai carabinieri della Compagnia.

LA VITTIMA Quando Farris è arrivato al capolinea a Terra Mala, mercoledì alle 7,40, l'autobus era vuoto. In attesa dei passeggeri da trasportare in città, l'autista ha deciso di approfittare della pausa per scendere e sgranchirsi le gambe. «Ho visto che a bordo c'era qualcuno e sono andato a controllare», racconta l'autista del Ctm: «Ho notato un uomo che frugava nel mio giubbotto lasciato sul sedile di guida, poi altri due seduti in fondo». I tre gli hanno ordinato di consegnare denaro e cellulare, ma Farris ha tentato di opporre resistenza. «Mi si sono scagliati contro tutti insieme», racconta Farris, «e uno di loro mi ha spinto, facendomi cadere giù dal mezzo. Quand'ero per terra, me lo sono trovato ancora addosso. Per attutire la caduta mi sono protetto con un braccio e ho sentito un dolore terribile».

L'INSEGUIMENTO A quell'ora a Terra Mala non c'era nessuno, e poi le case sono distanti dal capolinea: nella zona c'è soltanto un convento di suore. «Ho cercato di rialzarmi subito, ma i delinquenti erano già scappati», aggiunge il conducente: «Uno di loro aveva in mano il mio giubbotto: malgrado il dolore alla spalla, ho cominciato a correre e sono riuscito a strapparglielo via mentre fuggiva, subito dopo ho chiamato i soccorsi. Voglio ringraziare tutti i miei colleghi e i superiori, che mi sono stati vicino e mi hanno aiutato».

I PERICOLI È l'ennesimo episodio di cronaca a bordo dei mezzi del Ctm, anche se stavolta le bande di bulli non c'entrano. Resta il fatto che alcune fermate, soprattutto quelle lungo il litorale, sono isolate e al buio: il pericolo per autisti e passeggeri è sempre dietro l'angolo. A Terra Mala l'ultimo bus parte alle 22,40, quando l'oscurità è totale e non c'è nessuno. «Siamo alla mercé dei delinquenti e non sappiamo come difenderci», sbotta Farris, «i pestaggi a bordo degli autobus sono troppo frequenti e bisogna fare qualcosa».

LE INDAGINI I carabinieri della Compagnia, guidati dal maggiore Alfredo Saviano, hanno interrogato la vittima e adesso sono a caccia dei tre malviventi. Ai militari non risultano episodi del genere, in passato, lungo il litorale: le fermate più a rischio sono ancora quelle di via Brigata Sassari e del centro urbano. Le indagini sono coperte da riserbo, ma gli investigatori sembrano indirizzarsi verso malviventi esperti, non i soliti teppistelli.

GIORGIA DAGA
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