Sono circa un centinaio gli attivisti che stamattina con bandiere e striscioni si sono presentati a Su Pardu, nelle campagne selargine nel terreno di Gianluca Melis per scongiurare l’esproprio coattivo da parte di Terna. Su questi ettari di campagna coltivata è, infatti, prevista la costruzione della parte finale del Tyrrhenian Link, con due nuove stazioni elettriche che si aggiungeranno alla centrale esistente.

Questo è l’ennesimo esproprio nel territorio di Selargius che non è piaciuto al Comitato “No Thirrenyan Link”. «Non serve la violenza, ma non possiamo stare in silenzio, dobbiamo coinvolgere l’opinione pubblica», ha detto commosso Melis. «Io e i miei fratelli abbiamo deciso di non vendere il nostro terreno. Non abbiamo accettato l'accordo bonario proposto da Terna, ma sono andati avanti con un esproprio coatto. Vogliono pagare cinque euro al metro, una vergogna».

Melis racconta che le ruspe di Terna a sua insaputa sono già entrate in azione, sradicando in appena due settimane gli alberi decennali, rimuovendo anche i tubi per l'irrigazione posizionati dalla famiglia: «Sono rimasti solo questi ulivi, ma sradicheranno anche questi, ormai vengono la notte e noi la mattina ci ritroviamo l’amara sorpresa». «Questo terreno ha per noi un valore affettivo. Lo aveva acquistato mio nonno, poi è passato a mio padre e ora a noi: non possono portarcelo via», rimarca Gianluca.

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