Ufficialmente fuori pericolo il 15enne ferito con una coltellata al collo da un compagno di 14 anni fuori dall'istituto Sergio Atzeni a Capoterra. I medici hanno sciolto la prognosi e lo hanno già trasferito nel reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Brotzu.

Le sue condizioni sono in miglioramento. L’adolescente ha trascorso una notte tranquilla, come si apprende dal legale della sua famiglia, Patrizio Rovelli.

La stessa famiglia ha voluto anche inviare un «commosso e speciale ringraziamento» ai medici della Cardiologia dell'ospedale Brotzu che gli hanno salvato la vita bloccando una emorragia che poteva essere letale. «Grande riconoscenza per il tempestivo e coraggioso intervento» anche alla professoressa che ha prestato i primi soccorsi al ragazzo subito dopo essere stato ferito.

L’UDIENZA – Nel frattempo è in corso al tribunale dei minori di Cagliari l'udienza di convalida per l'aggressore, difeso dall'avvocato Piergiorgio Piroddi e accusato di tentato omicidio.

Il ragazzo dovrebbe aver fornito la sua versione dei fatti e parlato soprattutto del possibile movente. Insieme al legale al Tribunale per i minorenni di Cagliari, questa mattina, sono arrivati anche i suoi genitori.

LA LETTERA DELLA GARANTE – «Per arginare il fenomeno della violenza nelle scuole le proposte del Governo sono deboli e insufficienti». Lo sostiene la Garante in Sardegna per l'infanzia e l'adolescenza, Carla Puligheddu, prendendo spunto proprio dal caso di Capoterra. Puligheddu ha inviato una lettera al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara invitandolo a intervenire immediatamente per mettere in campo tutte quelle misure di prevenzione di riforma del sistema scolastico che non possono più essere rinviate.

«È solo per un caso fortuito - scrive la Garante - se l'episodio triste e violento accaduto in Sardegna fuori dalla scuola, non sia accaduto al suo interno. Il coltello era infatti custodito dentro lo zaino del minore».

Se il giovane lo avesse usato all'interno dell'edificio per la Garante ci sarebbe stato un «epilogo che avrebbe innescato uno strascico infinito di impossibili responsabilità, in capo ai rispettivi docenti di classe». Per Carla Puligheddu il voto di condotta (peraltro già previsto), non rappresenta l'antidoto alla violenza ma può, piuttosto, assumere la dimensione della sfida. La Garante nella lettera al ministro sottolinea che sarebbe necessario «istituzionalizzare l'insegnante di sostegno psicosociale in tutte le classi».

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata