Il babbuino regge un vaso, un canopo egizio. Sulla sommità del contenitore c’è una rana, dalla cui bocca aperta usciva il profumo degli unguenti che venivano versati all’interno.

È una straordinaria scoperta quella effettuata nella necropoli fenicio punica di Nora, in territorio di Pula: la tomba numero 62, oggetto di recenti scavi, ha restituito un raffinato e raro balsamario in maiolica risalente alla fine del VII secolo avanti Cristo. La provenienza è sicuramente orientale: l’ipotesi è che questo esemplare sia arrivato dall’Egitto via mare, a confermare la centralità del porto del sud ovest dell’Isola negli antichi traffici del Mediterraneo.

La notizia dell’eccezionale ritrovamento, inusuale per la Sardegna, è diventata nota grazie alla divulgazione sul sito specializzato Archereporter, che ha prodotto documentazione fotografica e video, oltre che interviste ai protagonisti sul campo. 

La tomba sulla quale sono al lavoro gli archeologi “è a incinerazione: rappresentava qualcuno portato a raccogliere beni di prestigio da tutto il Mediterraneo. Lo testimoniano, dalla stessa tomba, i due buccheri etruschi che facevano parte del corredo, e i monili d’argento, tra cui un anello con uno scarabeo, in questo caso una chiara imitazione egittizzante”.

La statuetta del babbuino ha suscitato grande emozione tra gli addetti ai lavori di scavo: archeologi e studenti dell’Università di Padova che “assieme a Genova, alla Statale di Milano e a Cagliari è impegnata dagli anni Novanta a formare generazioni di studiosi”, è spiegato.  

(Unioneonline/EF)

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