A Uta la street art di Manu Invisible trasforma la sala d’attesa del carcere
Obiettivo promuovere la genitorialità e la serenità durante gli incontri dei detenuti con i propri figliPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un non-luogo che prova a farsi spazio d’incontro. Un corridoio anonimo che diventa tela per la speranza. Alla Casa circondariale di Uta, da domani al 4 luglio, l’arte diventa cura per i più piccoli.
Sarà Manu Invisible, uno degli street artist più noti in Sardegna, a trasformare la sala d’attesa destinata alle visite familiari in un ambiente più umano e accogliente.
L’intervento artistico – realizzato nell’ambito del progetto Liberi dentro per crescere fuori – punta a sostenere i minori che ogni settimana affrontano l’esperienza, spesso faticosa e carica di emozioni, dell’incontro con un genitore detenuto.
Il progetto nasce con l’idea di restituire calore e significato a uno spazio istituzionale che, fino a oggi, somigliava a quello che l’antropologo Marc Augé definirebbe un “non-luogo”, privo di identità e relazione. Un contesto che può acuire la fragilità di bambini già esposti a situazioni complesse. Ora, con il colore e la forma, si prova a ribaltarne la percezione.
Durante la prima giornata, Manu Invisible guiderà un laboratorio creativo aperto ai figli dei detenuti. Pennelli, tempere, carta e fantasia saranno messi nelle mani dei bambini, invitati a lasciare un segno personale nel luogo che li accoglie.
«Vogliamo rendere questo spazio meno ansiogeno, più familiare», spiegano da Exmè & Affini Onlus, curatori dell’intervento. «La sala d’attesa è il primo impatto che un bambino ha con il carcere. Se quel momento diventa più sereno, tutta l’esperienza può cambiare».
Il progetto "Liberi dentro per crescere fuori”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, coinvolge un’ampia rete territoriale.
A coordinare le attività è la cooperativa sociale Elan, affiancata da Exmè & Affini, Panta Rei Sardegna, Solidarietà Consorzio, Casa delle Stelle, l’associazione Prohairesis e Aragorn S.r.l. Partecipano anche la Casa circondariale “Ettore Scalas” di Uta, l’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna per la Sardegna e il Comune di Cagliari con il servizio Politiche Sociali, Abitative e per la Salute.
(Unioneonline/Fr.Me.)