60mila euro per il 2022, altrettanti per il 2023 e per il 2024. In totale, 180mila euro in tre anni per cercare di contrastare lo spopolamento. Soldi che possono essere ottenuti per agevolare l'acquisto o per la ristrutturazione di prime case nei Comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti. Come nel caso di Burcei.

Il provvedimento è della Regione. E al Comune, finora, hanno presentato domanda in undici. Nove sono in graduatoria, gli altri due sono stati esclusi. Pochi soldi sicuramente. «In effetti – dice il sindaco Simone Monni – non si potrà fare molto con la disponibilità di appena 60mila euro all’anno. Un tentativo per convincere soprattutto le future coppie a conservare la residenza in paese, ma anche a invogliare altre persone interessate ad acquisire la residenza. Ricordo che il contributo massimo è fissato in 15mila euro. Contributi che potrebbero comunque essere utilizzati ad integrazione di soldi propri».

Le abitazioni libere e in vendita non mancano. L’obiettivo è quello di contrastare lo spopolamento. Un fenomeno che preoccupa anche a Burcei. «Io – dice il sindaco Monni – sono dell’idea che per per evitare lo spopolamento dei piccoli Comuni, sarebbe più opportuno dotarli di servizi». Come? Sicuramente garantendo la sanità, i collegamenti con Cagliari e dintorni e i servizi essenziali. Per il futuro avremo la nuova strada per Maracalagonis e Sinnai, avremo anche la scuola dell’infanzia di prossimo appalto con 1 milione di euro. Ma intanto attendiamo la sostituzione del pediatra andato in pensione. Ricordo che lo scorso anno, abbiamo avuto un solo medico di base. Oggi sono due e un solo pediatra. Ho bussato alla Asl con l'assessore alla Sanità Tilde Scalas, sollecitando la sostituzione del sanitario andato in pensione. Il bando c’è stato, ma è andato deserto. Il dirigente Ugo Storelli mi ha assicurato un bando bis, speriamo bene. Ricordo anche che negli anni scorsi anche le Poste hanno rischiato la chiusura per carenza di personale. Così non si favoriscono di certo le nascite o le nuove residenze. Per questo, lo ripeto, bisogna creare tutti i servizi essenziali. Ed è questa la nostra battaglia».

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