Il ristorante “La Baita” in pineta a Sinnai è destinato a restare solo un ricordo. O meglio, potrebbe un giorno essere ricostruito ma non nell’area che ancora ospita i ruderi anneriti della vecchia struttura che, a fine anni Novanta, fu raggiunta da un devastante incendio che incenerì anche 400 ettari di pineta. Lunedì prossimo in quest'area la Sovrintendenza avvierà i sondaggi nel sottosuolo per verificare la consistenza del patrimonio archeologico sotto le fondamenta del ristorante e nell’area circostante dove tanti anni fa è stato individuato e riportato alla luce un insediamento sacro: un tempio dell’età punica col recupero anche di ceramiche e oggetti dal periodo protostorico in poi.

«I lavori di “assaggio” sul terreno – dice il sindaco Tarcisio Anedda – sono stati finanziati dalla Fondazione Sardegna: quest’area è ormai ritenuta di interesse archeologico. Impossibile quindi prevedere la ricostruzione del ristorante (fu costruito negli anni Sessanta con fondi regionali e dato in concessione al Comune), nell’area, ora occupata dal rudere: sotto le fondazioni potrebbero essere nascosti insediamenti archeologici, peraltro come è noto a tutti, già individuati, dalla Sovrintendenza nell’area attigua, il punto più alto della pineta».

Ora si attende con grande attenzione e curiosità l’avvio del nuovo intervento della Sovrintendenza annunciato dal sindaco a partire da lunedì.

Raffaele Serreli

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