Un caldo torrido ha cancellato prima del tempo il verde delle campagne, con i pozzi "storici" da sempre utilizzati per irrigare i campi e per dissetare il bestiame ormai a secco. Così  nelle campagne di Sinnai ma anche della Sardegna intera si vivono i giorni della disperazione con i vigneti bruciati dal sole e con i pastori che stanno salvando il bestiame acquistando foraggi  da dove lo trovano (non è facile) e portando l’acqua negli ovili.

Il livello dei pozzi è calato sin dal mese di giugno. Oggi sono quasi tutti a secco. Pietro Ruggeri, allevatore di Sinnai, ha cercato l’acqua spostando il suo gregge di 700 pecore nelle campagne di Settimo dove gli era stato segnalato un pozzo che produceva ancora un filo d’acqua. È arrivato qui col suo gregge ancora oggi nelle campagne di “Su Tzinnibili”, “Sarriu e sa pira”: «Il pozzo l’ho trovato. Assicurava un filo d’acqua. Da giorni è a secco». L'allevatore di Sinnai non si è arreso. «Ho caricato una botte da mille litri sul fuoristrada, lo riempio per tre volte al giorno dall'acqua del rubinetto di casa e lo porto al bestiame scaricandolo su una vasca da bagno. Mi costa tanto, ma il bestiame va salvato. Sto comprando anche le balle di foraggio, qui non c'è nulla, è tutto secco. Solo la polvere che si crea al passaggio del bestiame quando si muovono alla ricerca di un  po’ di ombra».

Mosè Farci, Luca Roberto Frigau, Piero Zanda, Eugenio e Angelo Spina sono gli altri pastori della zona. I disagi e i danni sono uguali per tutti. La situazione è drammatica ovunque. Non c'è erba, si compra il foraggio per salvare le greggi.

Mosè Farci riesce a dissetare il bestiame grazie ad Acquavitana, la società che gestisce il servizio idrico a Sinnai e che ha realizzato una condotta: tra quelli che la utilizzano, c'è anche Mosè Farci. «Ringrazio Abbanoa. Il bestiame ha l'acqua da bere. Lo alimento con erba medica che acquisto da un coltivatore che ha la possibilità di irrigare un terreno. Non ho altra scelta. Gli aiuti promessi dalla Regione? Al momento non ho visto un euro. Sarebbe ancora tutto bloccato dalla burocrazia».

Angelo Spina ha il gregge a Santu Basileddu. «Ho un pozzo che ancora dà l'acqua. Per alimentare il bestiame sto comprando il foraggio, una spesa notevole, ma è l'unico modo per salvare il gregge».

Drammatica la situazione nel campo agricolo con i vigneti non irrigati. A Sinnai non c'è un metro quadrato di terreno irrigato dal Consorzio di bonifica. Si attende la realizzazione dell'impianto di irrigazione. C'è un contributo regionale di tre milioni per realizzare la condotta principale su  circa duemila ettari di terreno, oggi a secco. Il Consorzio di bonifica sta studiando il progetto. Si propone di utilizzare l'acqua di Corongiu che arriverebbe per caduta nei campi sottostanti. Ma passerà del tempo. Oggi la situazione è devastante. Si seccano i vigneti non irrigati, ma anche le piante arboree. Soffre persino la macchia mediterranea. La vendemmia si annuncia con perdite del 40 per cento nei vigneti irrigati, del settanta per cento in quelli a secco.

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