Lutto a Settimo San Pietro per l’improvvisa scomparsa di Fabrizio Ligas, uomo di grandissima cultura, presidente del Gruppo folk “Il nuraghe”, fondatore di un museo che da anni racconta la storia e i costumi più antichi e tradizionali del paese con l'esposizione di tutti pezzi originali da metà 1800 ai primi anni del 1900. Un museo straordinario che raccoglie anche diverse foto degli abiti storici.

Fabrizio Ligas è stato tradito da un infarto durante la notte. Aveva 59 anni e tanta voglia di fare sempre di più per il paese, la cultura, la tradizione che ha sempre amato, diventando col gruppo folk un personaggio nelle grandi sfilate in onore di Sant’Efisio. "Ci ha lasciato una persona straordinaria – ha scritto il sindaco Gigi Puddu – Conosciutissimo a Settimo e fuori Settimo per l’instancabile attività nel mondo del folklore, della cultura, della tradizione e della solidarietà, Fabrizio si è prodigato da sempre in tantissime iniziative tese a promuovere gli usi e soprattutto i costumi della nostra comunità, collaborando spesso alle iniziative promosse dal nostro Comune, perseguendo, e realizzando, il sogno di creare il Museo Ligas Uda a conduzione familiare, per mantenere vive le tradizioni settimesi a lui trasmesse dai genitori, dai quali ha saputo raccogliere il testimone in maniera straordinaria”.

A ricordare Fabrizio Ligas, anche il poeta e scrittore in limba Fernando Pisu, tantissimi amici, amministratori comunali di maggioranza e minoranza. “Notesta – ha scritto lo studioso di lingua sarda Fernando Pisu - est mortu Fabrizio Ligas, Maistu de Folclori. Chi, cun s' eredidadi culturali de domu-in primis, de sa bidda, de Campidanu e de sa Sardinia, at fatu conosci a su mundu, sa Cultura nosta. Sa Domu sua est unu Museu conotu un totu su mundu. Est una ‘Prenda’. Una sienda chi no pagat dinai. At arriciu in domu etotu amori e passioni. At cresciu e trasmitiu a su grupu, cun sa mulleri e cun sa sorri Simonetta, un'eredidadi culturali chi no at a conosci fini. De siguru, oi, dd'ant a rendi onori totus is biddas: Sinnia, Ceraxus, Quatu, Mara, Casteddu, Pula, Oristanis, Nuoru, Sassari. Tengu fidi. S'esempiu su depit sighiri”. 

Con la sua famiglia, Ligas è stato sempre impegnato nella ricerca dei costumi locali, autentici monumenti di un passato che ha poggiato le basi soprattutto sulla civiltà contadina. Costumi poveri e ricchissimi, di uomini, donne e bambini, ora conservati nel suo museo, che fa parte dell’Associazione Nazionale Piccoli Musei, ed è l'unico museo etnografico della Sardegna che custodisce una collezione di abiti originali di un'unica comunità, un'organica collezione etnografica di eccezionale interesse per la loro completezza e la loro coerenza cronologica, e sono rappresentativi dei vari ruoli e stati sociali ricoperti dalle donne sarde tra Ottocento e Novecento.

Tutti abiti dichiarati di eccezionale interesse storico culturale dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e per le province di Oristano e Sud Sardegna.

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