Un vecchio proverbio popolare recita “essere fortunati come un cane in chiesa”. È un modo ironico per dire che si è stati presi di mira dalla sfortuna, questo perché gli amici a quattro zampe – fin dai tempi più antichi – spesso sono stati cacciati dai luoghi di culto.

Non è quanto accaduto al piccolo randagio che ieri, prima di una funzione religiosa, è entrato indisturbato nella chiesa parrocchiale Santa Barbara di Senorbì

Il cagnolino, forse infreddolito, si è avvicinato all’altare e si è accomodato davanti ai sedili vuoti in una navata dell’edificio di culto. Divertito e sorpreso il parroco don Nicola Ruggeri che, con spirito francescano, non solo non ha cacciato via il singolare ospite ma ha pubblicato una fotografia sul suo profilo Facebook accompagnata da uno spiritoso commento: “A che ora sono le cresime? Issu giai prontu”.

Il cucciolo è un povero randagio che da qualche giorno circola spaesato nelle strade di Senorbì. Per fortuna, una volta varcata la porta di chiesa, si è imbattuto in un sacerdote che con l’esempio ha dimostrato che la tolleranza e l'accoglienza sono virtù basilari del messaggio religioso cristiano

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