Il Comune di Quartu interviene sulla questione della sospensione del Reddito di cittadinanza.

«Assistiamo da alcuni giorni ad un’animata discussione sulle criticità legate alla sospensione del Reddito di Cittadinanza degli “occupabili” in seguito al messaggio Inps che indirizza i percettori sospesi ad una presa in carico da parte dei servizi sociali comunali – si legge in una nota -. Il dibattito si presta a polarizzazioni di parte e a contrapposizioni che rischiano di allontanarci dalla soluzione di un problema che vede, ancora una volta, le Amministrazioni locali in prima linea e senza mezzi».

«Date infatti le acclarate carenze in termini di personale socio assistenziale da parte dei Comuni – si legge ancora - appare urgente la ricerca di soluzioni concrete nella gestione di una transizione che rischia altrimenti di riversarsi con tutto il suo peso sulle spalle delle Amministrazioni Locali, evidentemente non in grado di arginare il rischio di nuovi disagi e delle tensioni sociali sopravvenienti. Per questo occorre avanzare una proposta organica che veda protagonisti attivi tutti i livelli istituzionali in spirito di leale e fattiva collaborazione, al fine di evitare ricadute negative innanzi tutto sui cittadini percettori del reddito e conseguentemente sulle comunità locali che li ospitano».

Quindi la proposta, articolata su tre livelli. «1) Piattaforma unica per la gestione dei dati relativi agli “occupabili”, condivisa fra Inps, Comuni e Centri per l’Impiego, con relativa presa in carico dei percettori sospesi attraverso gli assistenti sociali Case Manager che già operano nei Comuni e che attualmente prendono in carico i percettori Rdc lato inclusione. 2) Nuovo Piano di assunzioni per il rafforzamento degli Assistenti Sociali al servizio nei Comuni, attraverso una revisione dei criteri di attribuzione delle risorse attraverso il Fondo Povertà (Legge 178/2020 Legge di Bilancio 2021) in quanto il Livello essenziale delle Prestazioni di Assistenza sociale definito da un operatore ogni 5000 abitanti risulta ormai non più adeguato alle prese in carico che risultano sempre più numerose e complesse. Infine 3) Aumento dei Fondi Reis, ovvero che la Regione Sardegna possa attivarsi, con urgenza, al fine di sopperire al taglio di risorse effettuato dal Governo e considerata la grande disponibilità dovuta all’avanzo di amministrazione, attraverso un’implementazione del fondo Reis ai Comuni che potrebbero provvedere ad includere tempestivamente i percettori sospesi».

«Questo – la conclusione – è quanto concretamente è possibile fare sin da subito e rispetto a cui è possibile impegnarsi, in maniera bipartisan ed a tutti i livelli, per arginare i disagi a carico dei cittadini».

(Unioneonline/D)

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