Quattro infermiere aggredite da un detenuto nel carcere di Uta
Sono state curate al Santissima Trinità, per due una prognosi di 30 giorni. Cugliara (Fials): «L’ultimo episodio di una lunga serie, servono interventi mirati»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quattro infermiere hanno dovuto fare ricorso alle cure in ospedale, al Santissima Trinità, dopo essere state aggredite, insieme a un medico, all’interno del carcere di Uta. Stando a quanto denunciato dal sindacato Fials, gli operatori sanitari sono stati attaccati da un detenuto, che li ha costretti a rinchiudersi all’interno di un gabbiotto per sfuggire alla sua violenza. Non riuscendo a sfondare la porta l’uomo si è accanito sugli arredi ed è stato bloccato solo all’arrivo degli agenti di polizia penitenziaria.
Paolo Cugliara, sindacalista Fials Cagliari
«Questo non è che l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza che vede vittime il personale medico e infermieristico in servizio nella casa circondariale Ettore Scalas», accusa il segretario provinciale di Cagliari del sindacato, Paolo Cugliara: «Donne e uomini che nello svolgimento del loro lavoro sono troppo spesso costretti a subire azioni di una violenza inaudita».
Due delle quattro infermiere dopo essere passate in pronto soccorso a Is Mirrionis sono state anche sottoposte a un controllo nel reparto di Psichiatria: hanno ricevuto una prognosi di trenta giorni a causa dello stato di prostrazione psicologica legato alle minacce.
«Mi sento di richiamare alle proprie responsabilità la dirigenza della Asl 8 di Cagliari per la sanità penitenziaria», aggiunge Cugliara, «mentre è più che mai necessario che l’area nursing avvii una formazione specifica per chi è destinato a lavorare in carcere, che è un ambiente ovviamente atipico per il quale è necessaria una particolare preparazione».
Enrico Fresu