"L'ultima parola deve averla la misericordia, non la violenza". E’ un passaggio dell’omelia pronunciata dall'arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, durante i funerali di Angelica Salis, la 60enne uccisa dal marito Paolo Randaccio.

Gremita la chiesa di San Pietro Pascasio, a Quartucciu, per l’ultimo saluto ad Angelica, con un centinaio di persone che si sono strette attorno ai figli della donna e agli altri familiari.

Alla cerimonia era presente anche il sindaco Pietro Pisu, in forma privata, assieme ad alcuni assessori della sua giunta “per far sentire la nostra vicinanza e quella di tutta la comunità ai familiari della povera Angelica", ha spiegato il primo cittadino.

Nella sua omelia Baturi ha invocato la misericordia non solo per la vittima, ma anche per il marito, per il percorso che dovrà affrontare. "C'è sgomento per questo atto di violenza avvenuto in un contesto familiare - ha detto Baturi - proprio nella famiglia che è un luogo destinato a custodire la vita". 

Nel frattempo, nelle ore del funerale, Paolo Randaccio ha confessato – nel corso dell’interrogatorio di garanzia di fronte al gip – le proprie responsabilità.

Il delitto, su cui continuano le indagini, è stato commesso giovedì scorso. Randaccio, 67 anni, ha colpito la consorte con sei coltellate, di cui almeno una, al collo, risultata fatale, come confermato dall’autopsia.

Ora si trova nel carcere di Uta, accusato di omicidio volontario. 

(Unioneonline/l.f.)

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