Estorsione e spaccio di droga. Sono le accuse di cui dovranno rispondere due giovani, uno residente a San Vito, l'altro a Quartu, arrestati dalla Polizia su ordine del Gip di Cagliari.

Le indagini a loro carico sono state condotte dal pm Alessandro Pili e sono iniziate a febbraio, quando uno dei due era già stato fermato dagli agenti perché nella sua abitazione erano state trovati circa 700 grammi di marijuana e mille euro in contanti.

Nel corso dell'operazione erano stati anche identificati alcuni consumatori tra cui un giovane quartese, che aveva confidato ai proprio genitori come il pusher arrestato e il suo complice gli avessero chiesto seimila euro quale risarcimento del sequestro della droga e del denaro da parte degli agenti.

Il tutto minacciando di morte lui e gli stessi familiari, ritenuti gli autori di una presunta "soffiata", in realtà mai avvenuta.

Nel corso delle indagini, proseguite anche con l'acquisizione di messaggi e audio dagli smartphone delle persone coinvolte, gli uomini del Commissariato di Quartu sono riusciti a dare riscontro non solo al tentativo di estorsione, ma anche ad analoghi episodi di minacce in cambio di denaro per debiti di droga subiti dal giovane, costretto, per sfuggire alle angherie, a lasciare la casa dei genitori per rifugiarsi da un amico, prima, per poi entrare in comunità.

Ricostruita l'intera vicenda, la Procura ha fatto dunque scattare i provvedimenti, aggravati dal fatto che i due giovani, il giorno prima dell'esecuzione delle misure cautelari, erano stati trovati in possesso, a Selargius, di circa un chilo di marijuana.

Per uno si sono dunque aperte le porte del carcere di Uta, mentre il complice è finito ai domiciliari.

(Unioneonline/l.f.)
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