«Per ridurre i disagi sulla Strada statale 195 basterebbe far iniziare i lavori alle 9,30 anziché alle 7,30, si eviterebbe così di intralciare il traffico nelle ore di punta».

L’ex sindaca di Pula, Carla Medau, ha inviato una lettera al prefetto di Cagliari e al responsabile territoriale dell’Anas – e per conoscenza a tutti i sindaci della zona - per chiedere un intervento in grado di risolvere il problema del traffico che paralizza l’unica strada che unisce il capoluogo alla costa sud-occidentale dell’Isola. 

«Sono mesi ormai, che sopportiamo i disagi per i lavori infiniti dei cantieri Anas, aperti per la manutenzione straordinaria della strada statale Sulcitana - scrive nella missiva -. Preciso da subito che apprezziamo molto che i lavori vengano eseguiti, perché sono finalizzati al miglioramento della sicurezza e della viabilità dell'unica infrastruttura stradale di cui disponiamo. Ma affrontiamo quotidianamente code chilometriche, tra l'irritazione generale e qualche manovra spericolata alla ricerca di altre "vie di fuga" per raggiungere in tempi ragionevoli la propria destinazione. Non è accettabile che per percorrere appena 20 chilometri si impieghino anche due ore. Ci sentiamo in  ostaggio, prigionieri della Strada statale 195. Ci sentiamo privati del nostro prezioso tempo e della stessa dignità, perché questa situazione, che limita l'esigibilità di un servizio essenziale, non è degna di un paese civile. Non è più accettabile che le nostre esigenze, i nostri diritti siano calpestati e genuflessi al ricatto dei "lavori necessari" senza che questi vengano eseguiti con buon senso, con modalità e tempi che non penalizzino la vita dei cittadini. Ho raccolto l'aperto dissenso di molti automobilisti, operatori economici e altri utenti contro questa inaccettabile carenza organizzativa. A mio avviso è necessario che venga rivista l'organizzazione dei lavori,  prevedendo per esempio l'inizio degli stessi in orari in cui non vi sia la massima concentrazione del traffico mattutino. Basterebbe farli iniziare alle 9,30 del mattino anziché alle 7,30. Spero che Anas adotti celermente dei correttivi perché la nostra pazienza, la nostra civile sopportazione, è davvero ridotta al lumicino. Siamo pronti a difendere i nostri diritti, se necessario, anche con iniziative forti».

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