Masih Shahid, il 30enne pachistano accusato dell’omicidio di Mirko Farci, di 19 anni, e del tentato omicidio della madre e sua ex compagna, Paola Piras, 52 anni di Tortolì, ha tentato di togliersi la vita nella notte tra lunedì e martedì nel carcere di Uta, dove è detenuto da quasi un anno.

Come ricostruito dalla Fns Cisl, avrebbe tentato di impiccarsi con il lenzuolo in bagno, ma è stato stato sentito dal compagno di cella che ha dato l'allarme. Lo hanno salvato gli agenti penitenziari: dopo avergli prestato le prime cure insieme al medico del carcere, lo hanno trasportato in ospedale a Cagliari per ulteriori approfondimenti. Le sue condizioni sono state ritenute buone dai medici ed è stato subito dimesso.

"Gli agenti penitenziari nonostante i tanti casi difficili e il personale ridotto all'osso sono riusciti a intervenire prontamente e a salvare la vita al giovane pachistano - ha detto Eduardo Leonardo, segretario generale aggiunto territoriale della Fns Cisl di Cagliari - Pur in condizioni difficili gli agenti si adoperano per garantire le migliori condizioni di sicurezza nelle nostre carceri. Mi auguro che di questo l'amministrazione ne prenda atto e premi questi lavoratori".

"Abbiamo molti detenuti e con problematiche di vario tipo, ma l'ultimo episodio ci conferma che l'attenzione alla sicurezza è altissima da parte del personale - ha aggiunto Giovanni Villa, segretario regionale della Fns Cisl - Chi salva una vita merita il giusto riconoscimento".

Proprio una settimana fa il giudice del Tribunale di Lanusei, Mariano Arca, aveva disposto il rinvio a giudizio in Corte d'Assise per Masih. La prima udienza in Corte d’Assise è stata fissata al 29 giugno prossimo.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata