Bancarotta fraudolenta. E non in un singolo episodio. Questa l’accusa che questa mattina ha portato all’arresto di Matteo Pilato, imprenditore cagliaritano dalle plurime attività alle spalle. Il provvedimento emesso su richiesta della Procura di Cagliari è stato eseguito questa mattina a Sinnai, paese di residenza dell’arrestato, dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura, con i colleghi della compagnia di Quartu,  assieme ai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza.  Sono state eseguite anche alcune perquisizioni. Pilato è ai domiciliari, tenuto sotto controllo con il braccialetto elettronico.   

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, avrebbe sottratto beni a una società posta in liquidazione giudiziale nel luglio scorso  dal Tribunale fallimentare,  per debiti accumulati per un valore di oltre 3 milioni di euro, di cui oltre uno ai danni dell’Erario. 

Secondo quanto appurato nel corso delle indagini Pilato avrebbe gestito la società, per esclusivo interesse personale, realizzando la principale sottrazione di beni attraverso la vendita, tra il 2019 ed il 2020, della proprietà di un’altra società che, di recente, ha terminato i lavori di costruzione di un complesso immobiliare di lusso costituito da ville e appartamenti, messi sul mercato  al prezzo di svariate centinaia di migliaia di euro ciascuno.

Enrico Fresu 

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