La pesante ondata di maltempo che ha colpito l'Isola lo scorso 21 gennaio, scagliando sui settori meridionali una delle più intense mareggiate degli ultimi decenni, oltre a violenti temporali in grado di sviluppare trombe d'aria, ha lasciato sul suolo profonde cicatrici che la natura prova a rimarginare lentamente.

Queste possono essere osservate ancora oggi, ad esempio, a Santa Margherita di Pula, specialmente nel tratto tra il "Flamingo" e la spiaggia "Riva dei Pini", dove si cammina su oltre un metro di resti spiaggiati di poseidonia e dove sono ben evidenti i grossi solchi di erosione scavati dalle onde che in quella giornata hanno raggiunto nella zona i 6 metri di altezza, in virtù dei venti da scirocco che hanno soffiato fino a 100 chilometri orari.

In questo tratto di spiaggia, lungo circa 2 chilometri, sono inoltre parecchi gli esemplari di eucalyptus "bruciati" dai sali minerali presenti nell'acqua marina che si è spinta ed infiltrata notevolmente nel retro spiaggia.
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