Un no secco e deciso.

Il Consiglio comunale di Maracalagonis ha respinto il progetto da 17 megapale eoliche da 200 metri di altezza: tre vengono proposte da una multinazionale in territorio di Maracalagonis, 14 in quello di Sinnai.

Un no espresso nei giorni scorsi anche dalla Coldiretti, da ambientalisti e dalla nuova associazione culturale "Giuseppe Di Vittorio",  di Maracalagonis.

E soprattutto dalla popolazione con tanta gente che sino a tarda notte ha fatto capolino nella sala consiliare del Comune. Sono intervenuti la sindaca Francesca Fadda, la presidente del Consiglio Elisabetta Melis, gli assessori  Ennio Fogli, Antonio Melis, i consiglieri comunali Gianluca Mudu, Saverino Pinna, Sebastiano Ghironi, Gregorio Contini. Sono emerse le criticità legate al progetto: la devastazione del territorio, i danni sulle attività agricole e produttive di oggi e future, l'assurdità di proporre tre pale eoliche nelle vicinanze di un Parco, come quello di Craboni, ancora in fase di completamento.

I danni archeologici, sociali e culturali che verrebbero creati dai nuovi mostri che, qui, nessuno vuole, dagli amministratori, dalla popolazione, dalle varie associazioni culturali, dalla gente dei campi in un'area vocata all'agricoltura come questa. Il progetto prevede un impianto eolico composto da 17 aerogeneratori della potenza di 7,2 MW ciascuno, per una potenza totale di 122,4 MWp (alti circa 200 metri), da installare nei Comuni di Sinnai e Maracalagonis.

Un progetto che prevede pure opere di connessione nei medesimi Comuni e in quelli di Quartucciu, Settimo San Pietro e Selargius. Con un allarme che cresce col passare delle ore: già si teme l'arrivo delle batterie cinesi che dovrebbero essere ospitate in paesi vicini.

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