Da un lato le presunte aggressioni verbali e fisiche nei confronti dell’ex moglie, durate secondo l’accusa alcuni anni sino a quando la donna non ha chiesto la separazione. Dall’altro la gelosia morbosa nei confronti della figlia adolescente, alla quale – sempre secondo l’ipotesi della Procura – avrebbe impedito, a suon di punizioni e lasciandola spesso senza soldi, di indossare vestiti alla moda per uscire e vedere i suoi coetanei. Il tutto aggravato dall’abuso di alcol che avrebbe reso l’uomo ancora più violento.

Un 48enne di Sarroch, dipendente di un'azienda chimica, è stato chiamato a rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e lesioni dalla pm Maria Virginia Boi, al termine dell’inchiesta su fatti risalenti al 2018. Il 12 settembre è stata fissata l’udienza preliminare davanti alla Gup del Tribunale, Lucia Perra, che dovrà decidere se mandare l’imputato a processo o far cadere le accuse con il proscioglimento.

L’inchiesta, condotta dai carabinieri di Sarroch e da quelli della sezione di polizia giudiziaria, era nata dalla denuncia della ex moglie, presentata quando – dopo l’ennesima litigata – si era presentata al pronto soccorso per farsi curare delle escoriazioni (prognosi di 5 giorni, da qui l’accusa di lesioni lievi) e, nel giro di qualche giorno, lasciare con la figlia Sarroch per essere ospitata in una casa protetta. Dal racconto della donna e della figlia tredicenne era emerso poi che l’uomo avrebbe avuto un comportamento violento e geloso anche nei confronti della ragazzina, impedendole di frequentare coetanei e di vestire con abiti alla moda. (fr. pi.)

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