Il Comune di Senorbì contro il randagismo: c'è l'ok al progetto "Adotta un cane"
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Sembra quasi un problema impossibile da risolvere.
Il randagismo sta assumendo i contorni della piaga sociale in tutta la Trexenta, territorio che basa gran parte della sua economia sull'agricoltura e l'allevamento.
I cani randagi, soprattutto in estate, sono l'incubo più grande per i pastori che non sanno più come comportarsi per mettere al sicuro le loro greggi.
Una bella gatta da pelare anche per i sindaci della zona che, oltre a subire le lamentele dei cittadini preoccupati e quasi esasperati, sono costretti a mettere continuamente mano ai bilanci dei Comuni che governano per pagare i conti salati degli animali accalappiati e ricoverati nei canili.
"Preferiamo sostenere l'adozione dei cuccioli abbandonati anziché spendere per tenerli chiusi in gabbia", dichiara Adalberto Sanna, il sindaco di Senorbì che insieme alla sua Giunta ha avviato il progetto "Adotta un cane".
L'iniziativa prevede l'erogazione di un contributo economico di 400 euro per incentivare le adozioni di animali da affezione e combattere il randagismo.